L’abbandono del venerato santuario di San Pietro della Jenca è una vergogna per la cirttà

L’Aquila – Lelio De Santis e Gianluca Capanna dell’Italia dei Valori scrivono:
” Mancano servizi igienici e turistici, ma abbondano sporcizia ed erbacce
Un caso fortuito e l’intuizione di Pasquale Corriere hanno donato alla città dell’Aquila ed all’Abruzzo il primo santuario di Papa Giovanni II , amante della montagna e del Gran Sasso,
santuario che viene visitato, nonostante la scarsa promozione, da migliaia di fedeli e visitatori.
L’Associazione ”S.Pietro della Ienca”, che cura con passione e senza risorse finanziarie le iniziative culturali e turistiche del Santuario, è lasciata sola alla sua missione da tutte le Istituzioni.
Sono in corso da settimane iniziative culturali e turistiche, arrivano pulman carichi di turisti vogliosi di ammirare il luogo della preghiera di Papa Giovanni II e…trovano erbacce e sporcizia dovunque, degrado ambientale e stato di abbandono totale!
Il Comune pensa ad altro o, peggio, non ha alcun interesse a curare ed a valorizzare il Santuario, che è un luogo di grande richiamo spirituale, un monumento tra i più visitati e ricercati dell’Abruzzo, ma è anche un’emergenza culturale di grande potenzialità turistica.
Dimostra, nei fatti, di rifiutare il dono di San Giovanni Paolo II !
Non occuparsi di questo, come di altre realistiche possibilità di valorizzazione della risorsa Gran Sasso, ma parlarne solo immaginando progetti faraonici, è un reato morale, una colpa grave ed una responsabilità politica ingiustificabile.
L’Italia dei Valori, non volendo limitarsi alla sola denuncia, come ha già fatto in passato, si rimbocca le maniche e, con decespugliatore e falciatrice, domani provvederà a sistemare l’area del Santuario, a tagliare l’erba alta un metro, a ripulire vie e spazi circostanti la Chiesa.
Rimane, però, la necessità di una vera promozione turistica della montagna del Gran Sasso e dei suoi beni culturali ed ambientali, non solo del santuario di Papa Giovanni II, senza la quale è impensabile pensare ad una reale prospettiva di sviluppo del territorio aquilano.