Subappalti e fornitori, ennesimo pasticcio
Gli allarmi della CGIL e della FILLEA su possibili, prevedibili voragini melmose nel mondo degli appalti, subappalti e delle forniture nella ricostruzione risale a molto tempo fa. La politica fece orecchie da mercante, e spesso anche la ruota del pavone, vantandosi di un emendamento che spianava la strada a possibili sveltine da parte di potenti impresari. A danno di piccoli imprenditori e artigiani. Insomma, basandosi su autocertificazioni (non certo affidabili in un paese come il nostro), tanti soldi subito e senza problemi. Ma non a beneficio della collettività e dell’economia. Tutt’altro.
Oggi la CGIL torna a mettere in guardia e chiede nuove regole. Ma intanto i tuoni di un’inchiesta che potrebbe essere esplosiva già si avvertono. Come sempre un’italianata, e nuovo fango – speriamo di no, ma è solo una speranza – i cui schizzi potrebbero arrivare in alto e lontano. Una spada di Damocle sulla città e sulla ricostruzione. Il frutto di una politica dissennata, tronfia e incapace. O peggio.
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