Microchirurgia oculare, africano riacquista la vista
VENTENNE AFRICANO, RESO CIECO A UN OCCHIO DALLE SEVIZIE SUBITE NEL PROPRIO PAESE, RIACQUISTA LA VISTA GRAZIE A UN COMPLESSO TRAPIANTO DI CORNEA –
Genitti: “E’ una di quelle operazioni che, oltre alla difficoltà dovuta alle gravissime lesioni localizzate tra cornea e iride, assumono un alto valore sociale perché compiute su persone costrette ad abbandonare il proprio paese per persecuzioni o violenze”.
L’AQUILA – Poco più di vent’anni, africano, un occhio compromesso in modo irreparabile dalle sevizie subite nel paese d’origine, riacquista la vista grazie a una complessa operazione di trapianto di cornea compiuta all’ospedale di L’Aquila. L’intervento chirurgico, effettuato nei giorni scorsi dal reparto di microchirurgia oculare del San Salvatore, collegato alla banca degli occhi diretta da Germano Genitti, si è reso necessario in seguito alle irreversibili lesioni, dovute a percosse e violenze, di cui il ragazzo, in attesa di asilo politico, è stato vittima nel paese provenienza. I traumi avevano provocato lesioni di estrema gravità tra la cornea e l’iride, compromettendo definitivamente la funzionalità dell’organo. L’équipe di microchirurgia oculare composta, oltreché dallo stesso Genitti, da Stefano Gentile e Massimo Saviano, ha quindi proceduto al trapianto di cornea eseguendo un intervento che, tra esami di compatibilità, accertamenti e analisi, è durato diverse ore. In virtù della complessa operazione il giovane ha riacquistato la capacità visiva all’occhio danneggiato e ora verrà seguito e monitorato dagli specialistici con periodici accertamenti.
“Questo intervento”, dichiara Genitti, “, frutto di uno splendido lavoro di squadra, è importante non solo per l’elevato coefficiente di complessità chirurgica ma anche per l’alto valore sociale. L’operazione è stata infatti effettuata su un giovane paziente che, al pari di altre persone, è stato costretto ad abbandonare il proprio paese per persecuzioni o violenze”. L’intervento ad alto grado di complessità rientra negli standard intrapresi all’Aquila con cui si mira ad alzare il più possibile asticella della qualità per inseguire un obiettivo ambizioso: diventare il primo reparto oculistico d’Abruzzo ad ottenere il certificato Iso 9001:2015. Una meta che è alla portata dell’unità operativa in quanto essa è ‘agganciata’ al lavoro di laboratorio della Banca degli occhi in cui da anni la qualità è di casa, come testimonia il settore eye-banking che si fregia, dal 2006, del riconoscimento conferito dal centro nazionale trapianti. La Banca degli occhi, oltre ad essere da anni centro di riferimento regionale, fa quindi da traino al settore clinico-chirurgico che, a distanza di appena 18 mesi dalla ripresa dell’attività, ha compiuto 2.000 operazioni ‘diluite’ in oltre 10.000 prestazioni complessive. La Banca, istituita nel 2002, è stata negli anni veicolo di diffusione, in tutta la regione, della cultura della donazione di cornee, al punto che L’Aquila, soprattutto negli anni pre-sisma, divenne la città con la più alta densità di donazioni e trapianti di cornea in Europa. Risultato del lavoro portato avanti nel recente passato dallo stesso Genitti, attualmente vice presidente nazionale della società italiana banche degli occhi, che ha raccolto il testimone della grande scuola aquilana di cui fu pioniere il prof. Emilio Balestrazzi.
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