Piano sanitario: Nursind, dimenticato l’infermiere di famiglia
Pescara – - “Con il decreto del Commissario ad acta n.55 del 10 giugno 2016, l’attuale giunta regionale ha stilato il ‘Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario abruzzese’, con l’intento di creare le condizioni per adeguare l’offerta di assistenza sanitaria alle esigenze della popolazione abruzzese. Questo percorso di riqualificazione ha come obiettivo principale quello di spostare il baricentro dell’assistenza dagli ospedali al territorio, offrendo prestazioni adeguate a una domanda in continuo mutamento e garantendo maggiore attenzione alla fragilita’, ai cronici, ai non autosufficienti e agli anziani”. Nulla da eccepire per il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, “ma a chi ha stilato il documento, ed in particolare all’assessore Paolucci, e’ ‘sfuggita’ la figura di un altro professionista altrettanto importante e centrale: l’infermiere di famiglia’”. L’osservazione arriva dal dottor Andrea Liberatore, coordinatore regionale del Nursind. “Il progetto ‘Salute 21′ che rappresenta la politica di salute per tutti dell’OMS per la Regione europea che e’ stato approvato dal Comitato Regionale OMS per l’Europa nel settembre 1998 a seguito di ampie consultazioni tra i 51 stati membri ed altre grandi organizzazioni – ricorda il sindacalista – definisce i 21 obiettivi per il XXI secolo atti a realizzare un miglioramento quantitativo e qualitativo dello stato di salute degli abitanti d’Europa. Ebbene, l’obiettivo n.18 di tale documento tratta lo sviluppo delle risorse umane per la salute e recita: ‘Entro il 2010, tutti gli Stati Membri devono fare in modo che i professionisti sanitari e professionisti di altri settori abbiano acquisito conoscenze, modi di comportarsi e qualificazione appropriati al fine di tutelare e promuovere la salute’. In seno all’equipe sanitaria multidisciplinare, il cui contributo e’ fondamentale per l’erogazione dell’assistenza ed il raggiungimento dei risultati indicati dagli obiettivi politici, vengono segnalate principalmente due figure professionali definite ‘il perno della rete dei servizi’ (OMS 1998 [1] p. 106): il medico e l’infermiere”.
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