Sovraffollamento carceri: Chiavaroli, le case circondariali regionali non lo sono


Pescara – (F.C.). A conclusione del tour effettuato nelle case circondariali abruzzesi (manca solo il carcere di Avezzano), il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli sostiene che “possiamo andare orgogliosi della situazione della regione perche’ nelle carceri non c’e’ sovraffollamento” mentre non si possono negare le “carenze di personale in tutti gli istituti”. Chiavaroli, a margine del protocollo d’intesa firmato oggi a Pescara tra Inps e Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, ha sottolineato con forza “l’impegno del personale, grazie al quale abbiamo ovunque degli esempi di buone pratiche che potremmo raccontare”. Esaminando le singole situazioni Chiavaroli ha parlato, ad esempio, del carcere di Lanciano dove “Valerio D’Orsogna ha aperto un laboratorio della sua impresa dolciaria. Li’ dentro, ha spiegato, lavorano in quattro, che sono assunti e pagati e, una volta fuori dal carcere, lavoreranno nell’impresa. Io mi auguro, ha detto il sottosegretario, che ci saranno altri Valerio D’Orsogna che decideranno di spendere in questo modo una parte della propria responsabilita’ sociale d’impresa”. A Pescara, ha continuato, c’e’ invece una “calzoleria, esempio unico in Italia, a Teramo sono stata colpita dalla sezione per le detenute, dove le donne possono stare con i figli mentre a Vasto sono state create delle celle che hanno una zona giorno e una zona notte. A L’Aquila, ha proseguito, c’e’ una delle strutture piu’ impegnative con 147 persone sottoposte a 41bis: ci sono delle criticita’ diverse, in quel posto e’ piu’ difficile lavorare per cui ringrazio due volte chi e’ occupato in quella struttura. Certo, ha aggiunto, tutto si puo’ migliorare”, ma per quanto riguarda il sovraffollamento “l’Abruzzo e’ un’isola felice”, ha detto a questo proposito il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Cinzia Calandrino. “In questa regione ci sono meno problemi anche se e’ vero che esistono delle carenze di personale in tutti gli istituti e le politiche di spending review non ci permettono di incrementare gli organici. Anzi il personale che va in pensione e’ sempre di piu’”. Le carenze economiche non sono un problema da poco: “i fondi sono sempre meno ma dobbiamo cercare di andare avanti come farebbe una buona madre di famiglia”, ha concluso Calandrino.


01 Luglio 2016

Categoria : Politica
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