Sospiri: “Alessandrini metti fine all’agonia”
IL SINDACO SEMPRE PIU’ STRETTO NELLA MORSA DELLE RICHIESTE DI DIMISSIONI
(di Stefano Leone – foto dalla pagina facebook del sindaco Alessandrini)
Pescara – Ieri la lettera aperta dell’ex consigliere Fausto Di Nisio; oggi la stilettata del capogruppo di Forza Italia in Regione, Lorenzo Sospiri. Senza contare le numerose esortazioni che anche sui social non mancano, il sindaco Alessandrini sempre più sotto mira. Dai fischi nelle apparizioni pubbliche al pesce marcio davanti la porta dell’ufficio in Municipio, i fatti accaduti non sembrano più isolati. Ora mancava pure il governatore di Regione Abruzzo con un’uscita dialettica che, pare, abbia sancito il de profundis per il primo cittadino. Al quale è andato in soccorso, cercando di metterci una pezza a colore, il suo baffuto vice che, in una nota ufficiale si appresta a smentire le frasi attribuite al governatore, (a proposito, non si capisce perché debba rispondere il vice e non il sindaco!): “Continuano a circolare sulla stampa suggestive ipotesi circa interventi del Presidente D’Alfonso nell’ambito della direzione provinciale svoltasi nei giorni scorsi, ipotesi tese a immaginare scenari di ribaltamenti ai vertici del Comune di Pescara. Le fantasiose ricostruzioni sono completamente destituite di fondamento poiché interpretano un ragionamento complessivo sulla politica locale (e non solo) all’esito dei risultati delle ultime elezioni amministrative. Lo sforzo e l’invito che il Presidente ha invocato è quello di richiamare tutti, a seconda delle proprie responsabilità, ad occuparsi delle esigenze e delle preoccupazioni dei cittadini. Non solo: D’Alfonso ha anche posto l’accento sulle tante cose da fare – molte delle quali messe in cantiere dalla Regione – per far sì che Pescara sia una città di respiro europeo e al passo con i tempi. Una linea e un indirizzo che mirino a far crescere e motivare le classi dirigenti attuali e future, anche con riferimento ai prossimi appuntamenti amministrativi. Per non farsi trovare impreparati, ha osservato il Presidente, occorre cominciare a individuare possibili candidati consiglieri nelle varie amministrazioni. Nessun riferimento quindi ai vertici attuali e futuri del Comune di Pescara la cui riproposizione per alcuni è nella loro disponibilità, mentre per i nuovi i metodi di individuazione sono a tutti noti”. Fantasiose ricostruzioni dunque. Sarà, il tempo dirà se lo sono oppure se il governatore di Regione Abruzzo ha detto ciò che quasi tutti gli organi d’informazione hanno riportato. Nel frattempo il capogruppo di Forza Italia in Regione, Lorenzo Sospiri, non ha perso tempo nel girare il coltello nella piaga che, per il sindaco, diventa sempre più purulenta. Ci va giù tosto Sospiri che attacca affermando senza mezzi termini: “Sindaco Alessandrini metti fine all’agonia: dimettiti”. È l’appello che oggi indirizziamo al sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ormai platealmente scaricato anche dal Presidente D’Alfonso che ha lanciato il ‘rompete le righe’ ai suoi. La strategia è ormai chiara e dichiarata: il governatore manterrà in vita il suo ormai ex-delfino sino a quando non avrà trovato un successore, e a quel punto scatterà la sfiducia. Noi chiediamo al sindaco Alessandrini di fare, finalmente nella sua pur breve carriera politica, uno scatto di reni e di orgoglio, e di rassegnare con dignità e da solo le proprie dimissioni, consapevole che ormai nessuno più lo vuole: non lo vuole D’Alfonso, non lo vogliono i consiglieri di maggioranza, non lo vuole il Pd, ma soprattutto non lo vuole la città. A questo punto torniamo alle urne: il centro-destra saprà offrire una valida alternativa per riprendere il cammino di sviluppo interrotto due anni fa, permettendo a Pescara di risalire la china e rialzare la testa”. Affonda ancora Sospiri: “Alessandrini oggi ha due alternative davanti a sé: attendere che a staccare la spina sia D’Alfonso, lo stesso che lo ha spinto a candidarsi, assumendo una carica troppo gravosa rispetto alle sue possibilità, e che ora deciderà anche quando e come mandarlo a casa, usando lo strumento più vecchio del mondo, ossia la sfiducia, ormai a due passi da Alessandrini; oppure riprendere in mano le redini della propria vita politica, prendere atto una volta per tutte di non essere in grado di portare a termine la drammatica esperienza da sindaco, costellata da fallimenti, errori madornali, scivolate, valutazioni sbagliate, decisioni inopportune e incapacità programmatica, e dimettersi da solo, con un’uscita di scena sicuramente più elegante, e che la città riuscirebbe a capire, ad apprezzare e soprattutto ci consentirebbe di voltare finalmente pagina dopo due anni veramente drammatici, in cui non c’è stato giorno che non sia stato segnato in rosso sul calendario per un’alessandrinata, spalleggiata dalle macroscopiche assurdità del vicesindaco Del Vecchio
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