“Caro sindaco…”
FAUSTO DI NISIO, AMMINISTRATORE DI LUNGO CORSO NELLE GIUNTE PASSATE, SCRIVE AL SINDACO ALESSANDRINI COGLIENDO LO SPUNTO DA UNA FRASE DI D’ALFONSO
Pescara – Fausto Di Nisio ex consigliere comunale è un po’ che non si faceva vivo con riferimenti alla politica sulla sua pagina facebook. Lo ha fatto oggi e, il protagonista del suo riferimento è il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. Di Nisio, piaccia o non piaccia, è uno che non le manda a dire. Pur nella sua apparente calma, è un tipo che randella quando qualcosa a suo parere non va per il giusto verso. La motivazione della sua uscita di oggi è una, pare, frase che avrebbe pronunciato il governatore di Regione Abruzzo, che chiama in causa proprio il ruolo di sindaco di Pescara. Ed allora, Di Nisio, messosi alla tastiera, scrive a Marco Alessandrini.
“Caro Sindaco,
se è vero, (ed io so che è vero) che l’altra sera il governatore D’Alfonso ha dichiarato che “dobbiamo cercare un candidato sindaco per Pescara”, allora penso che sia arrivato il momento per Te di invertire la rotta seguita fino ad oggi e recuperare quell’autonomia che spetta ad un Sindaco e la cui mancanza, forse, ha ostacolato finora la Tua azione di governo. Liberarsi di “lacci e lacciuoli” e di “baffi e baffetti” che fino ad oggi hanno condizionato la Tua azione è forse l’ultima decisione che puoi prendere per cercare di recuperare, in questi prossimi tre anni, quel divario che si è venuto a creare tra Te e i cittadini (i fischi di qualche sera fa non erano nei confronti delle istituzioni ma nei Tuoi confronti e di questo io me ne dispiaccio) evitando quello che anche oggi, a gran voce, in tanti Ti chiedono e cioè le dimissioni da Sindaco di questa città. Spero che Tu ricorda che in epoche non sospette, davanti ad un innocente aperitivo, mi confidasti che eri consapevole che la “politica” aveva dei propri meccanismi. Oggi, come allora, continuo a non essere d’accordo con Te. La politica, quella buona, non ha dei meccanismi ma si limita ad essere quell’esercizio della buona amministrazione della cosa pubblica esercitata in nome del popolo e non di parte di esso: Niente di più !! Se riuscirai a condividere con me questa impostazione allora comprenderai che questi “meccanismi” possono essere rotti in nome della buona amministrazione. L’esempio delle dimenticanze e/o colpevoli omissioni nella vicenda dell’avviso pubblico emanato per l’individuazione dell’organo amministrativo di Attiva è la riprova che forse qualche “lacciuolo” Ti spinge ad amministrare non nel senso della politica “buona” ma in quello della politica dei meccanismi. Continuo, sempre ed in ogni caso, a riconoscerTi la buona fede e, proprio per questo motivo, Ti esorto a cambiare rotta, dopo esserTi, ovviamente, scrollato di dosso tutti quei legami negativi che Ti hanno influenzato sino ad oggi”.
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