Referendum: per Nathalie Dompe’, una svolta riforma costituzionale
POTENZA DELLA POLITICA IN VISTA DEL REFERENDUM DI OTTOBRE –
L’Aquila – Da mesi è presidente dello Stabile abruzzese, ma nessuno l’aveva mai sentita parlare né lo Stabile aveva mai diffuso note di alcun genere. La Dompè era la presidente muta di un ente totalmente soggiogato alla politica.
Ora la illustre rampolla milanese parla. Lo riferisce l’agenzia AGI.
Nathalie Dompe’, giovane erede della famiglia che controlla il colosso Dompe’ e presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo, promuove la riforma costituzionale e lo fa attraverso una lettera aperta indirizzata al premier Matteo Renzi e al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. “La riforma costituzionale, prima ancora di rappresentare un cambiamento politico – scrive Nathalie Dompe’ – rappresenta una svolta. Un primo, piccolo passo verso un processo di modernizzazione del nostro paese, colpevole di un immobilismo che l’ha reso a dir poco anacronistico. Un problema che trova nell’azione la sua piu’ naturale soluzione, intervenendo sulle istituzioni con l’obiettivo di risolvere l’impasse di una burocrazia ormai obsoleta. Agire, per chi come me opera in un settore che ricerca costantemente il meglio per la salute delle persone, e’ sempre la mossa giusta. Perche’ significa rendere concreto cio’ per cui studiamo e lavoriamo. Per questo mi riconosco negli obiettivi della riforma costituzionale promossa dal ddl Boschi, e sostengo il si’ al referendum di ottobre come un primo passo verso la semplificazione, la riduzione di costi e tempi e la promozione di una politica attiva e propositiva da parte dei cittadini. Semplificazione – spiega l’imprenditrice – perche’ grazie al superamento del bicameralismo perfetto l’approvazione delle leggi diventa un processo piu’ snello, a discapito delle situazioni di stallo e ‘palleggio’ tra Camera e Senato che complicano l’iter delle riforme. Con il si’ al referendum la Camera dei Deputati, eletta dai cittadini a suffragio universale diretto, diventa l’unica ad approvare le leggi e dare la fiducia al Governo, mentre il Senato diventa un organo di raccordo tra autonomie regionali, Stato e Unione Europea. In questo modo il Governo puo’ avere un rapporto piu’ diretto sia con la Camera dei Deputati che con le autonomie locali, garantendo maggiore efficienza, velocita’ e trasparenza”.
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