Piano sanitario, peggio che andar di notte
D’IGNAZIO (NCD) E DI DALMAZIO (ABRUZZO FUTURO): “PIANO SANITARIO DETERMINERÀ PEGGIORAMENTO DEI SERVIZI IN ABRUZZO”
di Stefano Leone
Pescara – I consiglieri regionali teramani di opposizione Giorgio D’Ignazio (Ncd) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro), sono pessimisti sulla positività della riqualificazione della sanità in Abruzzo. A questo proposito, in una nota ufficiale congiunta, i due consiglieri affermano che, “il “Piano di riqualificazione del sistema sanitario abruzzese 2016-2018″ presentato ieri prevede una serie di misure che a nostro avviso non faranno altro che determinare un netto peggioramento dello status quo sia sotto i profili dell’efficienza e dell’efficacia dell’erogazione dei servizi sanitari- di vitale importanza per la tutela della salute e del benessere dei cittadini- che sotto quello della riorganizzazione della rete ospedaliera”. Proseguono D’Ignazio e Di Dalmazio affermando che, “il quadro presentato è tutt’altro che equo con forti penalizzazioni per alcuni territori come la provincia di Teramo dove è previsto soltanto un presidio di primo livello e Sant’Omero, Giulianova ed Atri sono stati declassati a ospedali di base mentre l’unico presidio di secondo livello in Abruzzo avrà sede a Chieti-Pescara. Ci si è sottratti ad un necessario confronto politico ed istituzionale vista l’assoluta rilevanza della materia in questione- la sanità – il cui strumento programmatico, nella fase della sua elaborazione, presupponeva valutazioni ed approfondimenti più attenti e puntuali ed un approccio di gran lunga più responsabile, lungimirante e di buon senso. La memoria ci trae in inganno o l’idea di dispensare “coccole” ai pazienti era stata uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Presidente D’Alfonso? Con questo piano sanitario ha dimostrato chiaramente di avere una interpretazione distorta di cosa significhi tutelare il diritto alla salute degli abruzzesi. Qui più che dispensare coccole ci pare proprio si stiano dando stangate”, concludono D’Ignazio e Di Dalmazio.
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