Primarie, ricomincia la presa in giro?
Per il comune dell’Aquila si vota nel 2017, ma già da tempo si avvertono perturbazioni… sismiche a ipocentro profondo. Ovvero, febbri e febbriciattole su candidature e nomi. I salviniani hanno scelto come prima esibizione di cultura democratica l’idea delle primarie. Loro le vogliono. Altri diranno di volerle. Altri ancora, forse, le faranno davvero.
Alle primarie dalle nostra parti partecipano poche migliaia di persone, che su 58.000 aventi diritto al voto sono minuzie. Primo ottimo motivo per chiedersi a cosa possano servire primarie finte del genere.
Ma il problema è un altro. Né chi ha voluto le primarie, né chi dice oggi di volerle, spiega chi sceglie i nomi. Sì, molto semplice: da dove vengono i nomi da spiattellare sotto il naso dei cittadini.
La democrazia è cosa difficile, metterla in atto in un paese da operetta come il nostro è appare impossibile. E in malafede è chi crede di darla a bere.
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