Rocca di Mezzo, tra storia e leggenda
L’orizzonte qui è una linea sottile, un confine immaginario dove le cime innevate rincorrono il cielo terso di una giornata invernale, con il sole che generoso riscalda il volto dal freddo pungente delle alture. Il Monte Velino da un lato, i boschi di faggete e gli altipiani carsici dall’altro: è davvero difficile decidere quale sia il panorama più suggestivo verso cui puntare l’obiettivo della fotocamera, mentre lo sguardo indugia ancora qualche istante sui profili attraenti delle vette più alte: la Magnola, le Punte Trento e Trieste, il Costone della Cerasa, la Cimata di Pezza.
L’altopiano delle Rocche è un paradiso per gli appassionati di sport invernali grazie alla sua conformazione per lo più pianeggiante, con un’altezza media di circa 1502 metri e anelli per lo sci di fondo lunghi anche 10 chilometri. Un luogo peraltro facilmente raggiungibile con gli sci da Rocca di Mezzo, incantevole borgo medievale al centro di un sistema difensivo ancora ravvisabile nella singolare forma del centro abitato e nella natura che lo circonda. Il paese, stupendo in inverno, quando la neve disegna i profili dei tetti e ricopre con il suo manto candido le stradine acciottolate, è altresì piacevole negli altri periodi dell’anno, quando vengono organizzate tradizionali feste paesane e rievocazioni storiche. Come ad esempio la caratteristica Festa del Narciso che si svolge ogni anno alla fine di maggio, una celebrazione nata nel 1947 per alleviare il ricordo della guerra da poco terminata e rinfrancare i cuori dei paesani. Oggi la tradizione continua con carri allegorici e spettacoli di folklore abruzzese, sempre concepiti in onore del bel fiore che germoglia generoso e spontaneo sulle alture circostanti. Diversa ma ugualmente sentita è la “Gara del solco dritto”, antica competizione risalente al XV secolo e legata ad una leggenda secondo cui, dopo un lungo periodo di pestilenza gli abitanti del paese fecero voto alla Madonna della Pietà per cui se li avesse liberati dalla malattia, loro avrebbero trascorso una notte intera a tirare solchi dritti. Oggi la sfida ha assunto valore goliardico e si svolge alla fine di agosto, quando il lavoro nei campi è terminato e ci si prepara per il riposo dell’inverno. La gara si volge di notte nei campi fra il paese e il vado di Pezza e vince la squadra che traccia il solco più lungo e più dritto, verificato dai giudici con un filo a piombo che parte dal campanile della chiesa di S. Maria della Neve.
Maria Orlandi
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