Dai carri armati al parco urbano


Piazza d’Armi a L’Aquila è molto, molto di più, come incompiuta simbolo, delle aree di risulta a Pescara. Quelle hanno una trentina d’anni e rappresentano l’inettitudine di questi decenni., Piazza d’Armi rappresenta l’inettitudine quasi secolare che ha sempre gravato sull’Aquila. Da molto prima della sua distribuzione nel 2009. Un buco nero da vergogna storica, e ora arriva l’annuncio: il parco urbano si fa. Apposte le firme, smucchiati i burocrati, scelti nomi e cognomi. Insomma, consumati i tempi ancora smisurati di un’Italia veloce e snella che è e rimane un sogno fanciullesco di Renzi. Dal leviatano del terremoto, spunta un parco dell’avvenire che probabilmente molti vedranno e bazzicheranno davvero.
Piazza d’Armi, un parco: pare incredibile. Verde, cultura, spazi, aria, svago. Civiltà. Un lembo di Europa, un fazzoletto di domani. Bravo chi ci è riuscito. O parliamo troppo presto?



09 Giugno 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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