Liris: “Dopo l’ospedale, ci tolgono anche Medicina?”


L’Aquila – L’argomento è di quelli a sicura presa: la salute dei cittadini, la sanità, l’ospedale, la facoltà medica. L’argomento, appunto, che attecchisce sempre come il generico e inarrestabile depauperamento della città, sempre utile da sfoderare nelle poleniche e in vista delle elezioni.
Il consigliere comunale Guido Liris, Forza Italia, alza il tiro e spara a grosso calibro, rivolgendosi al sindaco, medico come lui: “Caro Cialente, buoi sono ormai scappati dalle stalle! Nel silenzio più totale degli altri esponenti del centrosinistra aquilano, assistiamo alle reazioni stupite e imbarazzate del nostro caro Sindaco sulla reale possibilità che gli ospedali di secondo livello in Abruzzo non siano due bensì uno solo e ricada nella zona costiera della nostra Regione. Cialente ora vuole incontrare la Lorenzin? Teme l’isolamento dell’Aquila? Reagisce male alla notizia ufficiale dell’inizio delle procedure per la messa in opera dell’ospedale di secondo livello tra Pescara e Chieti? Troppo tardi, caro Massimo. Più di un anno fa (febbraio 2015) lanciai l’allarme sulla prospettiva concreta che l’ospedale maggiore, ad alta intensità di cura, l’Ospedale Regionale di secondo livello non sarebbe stato il San Salvatore come sarebbe stato logico, e non sarebbe ricaduto, dunque, nel Capoluogo di Regione: la risposta fu una ferma rassicurazione sul tema, gli esponenti della sinistra affermarono che non sarebbe mai potuto accadere che L’Aquila fosse rimasta senza il suo ospedale di secondo livello. E invece non sarà così. Tra le mie paure esternate in quell’occasione c’era anche la possibilità di perdere, spogliare ed indebolire i corsi di Medicina e le Scuole di Specializzazione. Caro Massimo, sai bene che non sono un gufo, che non mi auguro il tuo fallimento amministrativo per un mero tornaconto politico ed elettorale; non sai quanto mi dispiaccia aver avuto ragione sul tema in questione. Ora ti pongo una nuova domanda: se qualcuno si svegliasse domattina e sostenesse che due Facoltà di Medicina e Chirurgia a L’Aquila e a Chieti fossero troppe, quale rimarrebbe in piedi? Che fine farebbe la gloriosa creatura del Prof. Stefanini (forse il più grande chirurgo della storia italiana che fondò la Facoltà di Medicina dell’Aquila)? Purtroppo, a rigor di logica, per una piccola Regione come L’Abruzzo tutto quello che sta accadendo crea i presupposti per la perdita anche della Facoltà di Medicina. Infatti, i corsi di studi medici e le Scuole di Specializzazione seguirebbero inevitabilmente le strutture meglio organizzate in termini di posti letto e unità operative. Caro Massimo, secondo te, è tutto casuale o quanto sta accadendo è semplicemente l’attuazione di un piano lucido e scientifico del Presidente D’Alfonso?


09 Giugno 2016

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.