Truffe telefoniche per finiti incidenti, appello CC
Pescara – Dal comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, il colonnello Paolo Piccinelli, parte un appello ai cittadini ai quali viene chiesto di non fidarsi di quei truffatori che, sempre piu’ spesso, chiedono soldi agli anziani, telefonicamente, per rimediare a fantomatici incidenti stradali avvenuti a figli o nipoti. “Nessuno chiede soldi per telefono a nessuno”, ha detto Piccinelli spiegando come si attua la truffa, registrata molto spesso anche in provincia di Pescara. Le vittime, che hanno dagli ottant’anni in su, ricevono la chiamata a casa. Qualcuno annuncia un incidente in cui e’ rimasto coinvolto un parente dell’anziano e chiede soldi per sistemare tutto, mancando la copertura assicurativa. In mancanza di denaro prendono tutto, anche oggetti di valore, passando direttamente a casa. A poco serve chiudere la telefonata e rivolgersi immediatamente dopo ai carabinieri o alla polizia, come fanno spesso le vittime, perche’ le telefonate dei truffatori, che partono da cellulari, non si interrompono subito (ma dopo circa 60 secondi) per cui restano al telefono e sono loro a prendere la telefonata della vittima alle forze dell’ordine, fingendosi di volta in volta carabinieri o polizia e facendo perfino sentire in sottofondo le sirene delle auto di servizio. “Consegnando soldi o oggetti preziosi non si risolverebbe comunque nulla”, ha detto Piccinelli rivolgendosi alle potenziali vittime che, in genere, sono persone anziane, quindi facilmente circuibili. I carabinieri del Nucleo investigativo stanno lavorando per individuare i responsabili del fenomeno che si e’ gia’ verificato con una certa frequenza sulla costa pescarese (sono 22-23 i casi di cui sono venuti a conoscenza i militari) e meno nell’entroterra. Gli uomini dell’Arma stanno cercando di capire se ci sono punti di convergenza con le indagini portate avanti da altri comandi, ad esempio a Livorno e Milano, dove sono stati identificati alcuni responsabili del raggiro. I centralinisti potrebbero agire dall’area campana, dove sono stati censiti circa 200 pregiudicati che si interscambiano in questo ruolo, mentre sul territorio si muovono altre persone, mandate di volta in volta.
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