La Uilcom su Transcom


L’Aquila – La Uilcom ci invia il seguente comunicato stampa: “E’ ora che i dirigenti di Transcom w.w. ci diano risposte sulle intenzioni future inerenti la ripresa lavorativa del sito Aquilano, soprattutto nell’interesse di tutte quelle persone che si sono ritrovate a lavorare nell’Azienda la quale, attraverso la procedura di mobilità attivata l 8 giugno 2009, ha portato a circa 276 licenziamenti. A garanzia dei lavoratori di Transcom w.w. e del loro futuro, vogliamo sapere i motivi per cui l’azienda non ha ancora ripreso l’attività lavorativa. E’ nostro dovere chiedere e nostro diritto sapere l’esistenza dello stato di Crisi Aziendale, lo stato di diffusa e continuativa difficoltà con impossibilità nella prosecuzione dell’attività.
E’ ora che tutti i lavoratori ritornino in servizio, non si puo’ andare avanti con la sola cassa integrazione, oltretutto senza che l’azienda si preoccupi di dare segnali positivi e solidali, contribuendo almeno con il trattamento integrativo del 20% che renderà più ricca la stessa indennità quindi meno dura la vita dei dipendenti, soprattutto in un momento così difficile per il nostro territorio. Riteniamo che sia passato troppo tempo e fino ad ora non c’è stato alcun segnale e nessuna iniziativa da parte di Transcom w.w. che potesse farci capire le intenzioni dell’azienda sulla reale riapertura del sito Aquilano. Basterebbe riportare a L’Aquila le attività che in precedenza sono state deportate in altri territori o, ancora meglio, portarne di nuove, e chiediamo di sapere se si sta lavorando in questo senso.
La Uilcom vuole conoscere le vere motivazioni e sapere se gli ammortizzatori sociali concessi in deroga siano l’unico modo per “esistere” e quindi “approfittarne” fino a quando saranno concessi dalla Regione Abruzzo; ma dopo che futuro c’e’?.
Questa è la domanda che ci porta ad esigere risposte vere e certezze sul futuro dei lavoratori che hanno bisogno di sapere.
E’ ora che l’azienda ci mostri le azioni di risanamento ,e se, sul presupposto delle cause passate che hanno determinato la situazione di “crisi aziendale”, ha definito le strade da intraprendere. A Bari, Lecce, Roma e Milano si lavora a pieno regime mentre a L’Aquila si sta a casa. Nei prossimi giorni manderemo una richiesta di incontro ai vertici aziendali e chiederemo la partecipazione anche alle altre organizzazioni sindacali”.


01 Febbraio 2010

Categoria : Economia
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