GSSI, finalmente si spolvera la cultura
La cosiddetta cultura ufficiale in Abruzzo è quasi sempre stata una macina di risorse pubbliche, uno scenario spesso di profilo basso o modesto, un alveare di raccomandati in cerca di stipendi e prebende. Sostanza poca. Ma soprattutto un mondo polveroso e improduttivo, inutile visto che l’Abruzzo rimane quello che era: la regione meno conosciuta d’Italia.Più apprezzato per i coglioni di mulo che per le muse…
Il GSSI (Gran Sasso science Institute) appena nato tocca vette elevate, acquista prestigio e livello, inventa il Premio Asimov me le assegna ad uno scienziato inglese tra i migliori del mondo,ma soprattutto luminoso divulgatore. Un uomo di scienza in ogni senso. E un premio di lignaggio, un’operazione di vera cultura. Il GSSI ha spolverato vecchi parrucconi e accademici addormentati sopra alle buste paga. Fa cultura, finalmente, in una regione che per cultura intende la sagra del pecorino, il festival dei rumorosi ma soprattutto costi e soldi pubblici a iosa.
Forza GSSI, prima che si facciano tacere.
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