Don Aldo Jacovitti, un gigante dell’imprenditoria
L’Aquila – (G.C.) – L’ultima chiacchierata – fluviale, come sempre – al telefono con Aldo Jacovitti risale a tre anni fa, circa. Stava per compiere 90 ani, ieri si è spento e ne aveva 93. Da qualsiasi argomento (e con lui si poteva parlare davvero di tutto), si arrivava a Rocca di Cambio, alle sue montagne amate con il cuore generoso, alla galleria di Serralunga di cui era orgoglioso. Raccontava delle sue passeggiate sull’altopiano, di come ancora tanta gente lo salutasse con affetto. Era contento, lui che di mondo ne aveva davvero visto e conosciuto tanto, del fatto, che sulle Rocche anche i ragazzi lo conoscessero. Aldo Jacovitti è stato un gigante dell’imprenditoria a livello internazionale, un uomo d’affari, ma prima di tutto un abruzzese tenero e dedicato alla sua terra.
Se oggi esiste un forte comprensorio turistico rocchigiano, con la st6rategica viabilità tra Campo Felice e l’altopiano, tra l’autostrada A-24 e Campo Felice, tutto è dovuto ad Aldo Jacovitti. In tanti, anche i potenti e i vip che lui conosceva bene, forse lo hanno scordato o fingono. Don Aldo lo sapeva e se ne amareggiava, ma riusciva ugualmente ad essere felice nella sua Rocca di Cambio, coccolato rifugio dai suoi impegni romani. A Roma i funerali, a Rocca di Cambio orme indelebili. Uomini così, davvero, non ne nascono più. E neppure ne sono nati da decenni. Infatti, che risulti non ne abbiamo. Il pauroso declino del turismo abruzzese lo conferma. Ma lassù il campo è… felice. Un nome non scelto a caso quando, negli anni Sessanta, Jacovitti disse: “Qui faremo grandi cose”. Come sempre nella sua vita, la parola data fu onorata.
Ricordiamo don Aldo anche con un suo elegante night, il Dom Perignon, aperto a Rocca di Cambio quando pochi dei suoi clienti (fummo ospiti…) avevano mai visto da vicino una coppa di champagne.
Cin cin, Aldo. La Madonnina delle Nevi ti ha sorriso vedendoti arrivare.
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