Uccidere il turismo è reato da ghigliottina
In Abruzzo qualcuno sta scherzando non con il fuoco, ma con l’acqua: quella del mare. Con rischi che è da incoscienti sottovalutare. In un inquietante susseguir4si di pessime notizie, ogni giorno apprendiamo quanto è inquinato il mare di Pescara (non più Amarissimo, ma Sporchisimo), e quante bandiere blu vengono revocate. Di parco della costa teatina neppure si parla più. Abortito e sepolto, evidentemente. Di trivelle non si sproloquia più, ma in compenso abbiamo il porto canale di Pescara insabbiato (da sei anni, ovviamente), i fiumi come cloache, gli scarichi innumerevoli. Cos’altro?
Chi continua a giocherellare, deve sapere che lo sfacelo in atto non sarà né tollerato, né dimenticato. A tutti sarà presentato un conto. Uccidere il turismo è reato da ghigliottina.
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