“No a L’Aquila senza gli aquilani”

L’Aquila – Da Roberta Gargano riceviamo: “Forse non ci siamo spiegati: chi pensa di ricostruire L’Aquila senza gli Aquilani sbaglia.
Sbaglia chi crede che gli Aquilani siano fessacchiotti da infinocchiare e ammonisce i Cittadini invece di ammonire quei tecnici poco seri, (di cui tutti stiamo annotando nomi e cognomi), che vanno in giro fornendo false informazioni, cercando di farsi firmare procure speciali e chiedendo anticipi ed esborsi. Sbaglia chi non considera che c’è una parte di Città sana, onesta, che crede che dieci mesi per pensare siano stati abbastanza ed ora bisogna passare al fare.
Sbaglia chi non si accorge che i Consorzi dei Proprietari sono una grande risorsa della Ricostruzione perché con grande pazienza, nella scandalosa assenza di ordinanze, stanno effettuando un rilevamento a tappeto delle proprietà per essere pronti a costituire aggregati, comparti o come diavolo si chiameranno.
Sbaglia chi continua a suggerire che i Consorzi prevedano spese invece di veicolare il messaggio che, in assenza di norme, il lavoro che si sta svolgendo è tutto su base volontaria (perfino i Cittadini hanno già letto sull’ordinanza della Protezione Civile 3832 che i consorzi potranno essere registrati dal segretario comunale ed immaginano che almeno questo sarà riportato nell’ordinanza che uscirà). Sbaglia chi propone delibere che istituiscono per il centro storico un Organismo Tecnico Comunale Straordinario e non sollecita l’Organismo Tecnico Comunale Ordinario a dire una parola, ad esempio, su fognature, condotte e sottoservizi del centro storico.
E sbaglia chi parla di “fughe in avanti” dei cittadini che invece, per continuare con la metafora atletica, a dieci mesi dal sisma, sono costretti al ruolo di “furgone ramazza”, quello che passa a chiusura della corsa e raccoglie chi non ce la fa”.

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