BANCA ETRURIA: “VENDERE AI CORRENTISTI” CHIEDEVANO I VERTICI


I RISPARMIATORI ABRUZZESI SEGUONO GLI SVILUPPI DELL’INCHIESTA -

Pizzoli – A Pizzoli, soprattutto, ma anche negli altri centri abruzzesi in cui vivono i risparmiatori acquirenti dei bond di Banca Etruria, si seguono con trepidazione e attenzione le notizie da Arezzo. Le notizie che parlano dell’inchiesta della procura toscana su Banca Etruria.
Le ultime dicono che la Procura ha acquisito documenti che provano possibili grandi responsabilità dei vertici bancari. C’è chi ipotizza , riferiscono i tg nazionali oggi, la truffa.
E il caso di Pizzoli, dove i risparmiatori danneggiati sono molte centinaia, potrebbe essere più importante di altri. Nel centro aternino sono state vendute moltissime obbligazioni: perché? C’era chi sapeva vendere e c’era chi comperava impegnando ingenti risor5se. Una situazione differente rispetto a quelle di altri centri in cui la Etruria era presente in Abruzzo.
Cosa emerge intanto ad Arezzo? Per farla breve, documenti in cui i vertici invitavano le sedi dell’Etruria a vendere, vendere, vendere, anche in base a documenti riguardanti i clienti con dati alterati e contenenti dati falsi. In sostanza, la banca rastrellava soldi e non andava tanto per il sottile.
E’ lecito chiedersi se ai clienti venivano davvero spiegati i rischi connessi con le obbligazioni del tipo più instabile. La gente sapeva cosa rischiava? Veniva informata o solo spinta ad acquistare?
L’Etruria è ad Arezzo già ampiamente sotto inchiesta, e anche altre Procure si sono messe in moto. Pizzoli attende e capeggia il movimento dei danneggiati da Banca Etruria. Di giorno in giorno, le novità si aggiungono.


10 Maggio 2016

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.