Inchiesta tetti spesa sanità, nuovi documenti


Pescara – La parte civile ha prodotto, stamani, al gup Gianluca Sarandrea nuovi documenti relativi alla vicenda sui tetti di spesa delle cliniche private per l’anno 2010, che conta tra i cinque imputati l’ex governatore abruzzese, Gianni Chiodi, l’ex subcommissario, Giovanna Baraldi, e l’ex assessore regionale, Lanfranco Ventroni. Nello specifico, il legale delle cliniche aderenti all’Aiop, parte civile nel procedimento, l’avvocato Tommaso Marchese, ha chiesto al pm Andrea Papalia di integrare il capo di imputazione con la documentazione relativa ai fatti avvenuti nel 2011, ma l’istanza non e’ stata accolta. Il pm, pero’, ha dato parere favorevole all’acquisizione dei documenti “perche’ anche a suo avviso – ha sostenuto Marchese, a margine dell’udienza – dimostrano ulteriormente come il danno ha prodotto un pregiudizio per le case di cura Aiop”. Secondo l’avvocato Marchese, sarebbe stato portato avanti un disegno “anche e soprattutto nell’esercizio 2011 attraverso un marchingegno relativo all’unificazione dei tetti di spesa, che nel 2010 erano stati tenuti separati tra intraregionali ed extraregionali arrecando un consistente vantaggio patrimoniale ai gestori di Villa Pini dell’epoca”. “Nel 2010 – ha aggiunto Marchese – loro si erano impegnati a farci recuperare le famose quote di mobilita’ passiva regionale e questo non solo non e’ avvenuto, ma dalle intercettazioni si ha gia’ la prova che in realta’ fu tutto preordinato e che nessuno aveva intenzione di farci recuperare queste quote”. L’udienza e’ stata aggiornata dal gup al prossimo 11 ottobre in quanto gli avvocati degli imputati hanno chiesto tempo per esaminare la nuova documentazione. Oggi, inoltre, sono state illustrate dal perito Caterina Del Zingaro le intercettazioni trascritte. Nel procedimento sono impuati anche due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali. Nel mirino della procura c’e’ il ridimensionamento dei tetti di spesa. Secondo l’accusa, Chiodi, coinvolto in qualita’ di ex commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanita’, avrebbe fatto firmare alle cliniche private contratti di prestazione di assistenza ospedaliera, collegando la firma al pagamento dei crediti che le cliniche vantavano nei confronti della Regione. Secondo l’accusa, l’ex presidente, oggi presente in aula, avrebbe fatto pressioni sulle cliniche per far firmare quei contratti e avrebbe tenuto un “generale atteggiamento ostruzionistico volto a non fornire i dati per procedere all’attuazione della metodologia utilizzata per realizzare i tetti di spesa”. Le accuse, a vario titolo, sono falso, violenza privata e abuso d’ufficio. Il procedimento ha preso il via da un esposto dei titolari di cliniche private.


10 Maggio 2016

Categoria : Cronaca
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