Delinquenza dilagante e voglia di difendersi da soli: ci sono paura ed esasperazione
L’Aquila – Tira e tira, la corda si spezza. La gente si esaspera e si sente insicura, minacciata fin dentro casa. I negozianti subiscono rapine e furti a ripetizione. Ladri e vandali spadroneggiano e in galera, anche quando vengono raramente acciuffati, non ci restano. Pene ritenute troppo miti. Prepotenze e soprusi come regola. E’ arrivato il mo mento in c ui n on se ne può più e si reagisce nel modo meno civile e democratico: agendo secondo le antiche regole dell’occhio per occhio, dente per dente.
A questo punto non si dovrebbe mai arrivare, e invece si arriva. Dovrebbe essere lo Stato ad avvertire la spia rossa accesa, e invece dalle istituzioni non arrivano che frasi fatte, smentite di emergenze che invece la gente percepisce come incalzanti.
Anche l’Abruzzo è a questo punto. C’è chi lo dice (confartigianasto di Pescara). C’è cvhi raccoglie firme sulla legittima difesa (IdV). C’è chi ne parla in televisione (Reter 4), ma la maggior parte delle istituzioni e delle forze politiche sembrano sottovalutare o – peggio – cogliere l’occasione per farne spunto di campagna elettorale. Nei cittadini tutto ciò accresce il disagio e la sensazione di essere allo sbando, in balìa di una ritirata dello Stato. Una brutta situazione, ed è incredibile che essa non venga percepita dalla politica e dal Governo.
Cosa fare? Prima di tutto, rispondere con azioni e severità , anche a costo di dare sensazioni a molti sgradite: più sorveglianza, più divise in strada, più severità . Se volete, più polizia , più ordine e soprattutto più misure di sicurezza. Lo Stato deve emanare rapidamente norme severe ed efficaci, spedire in strada più forze dell’ordine, intensificare vigilanza e sorveglianza. Chi va in galera deve restarci. Oppure essere rispedito nel luogo di origine. Gli stranieri che delinquono debbono essere espulsi davvero e subito.
Non sarà un passo avanti nella democrazia, ma è ciò che la gente chiede: farlo, se la gente lo chiede, è democrazia.
Non lasciamo, neppure nel tranquillo (si fa per dire) Abruzzo, che la situazione precipiti.
Lo Stato rompa il silenzio e dica: arrivano altri cento o mille poliziotti da tenere in strada notte e giorno, ronde permanenti, altrimenti i la gente le ronde se le farà da sé, e non sempre, forse, legittime e disarmate.
Nessuno auspica questo, ma nessuno è sicuro che prima o poi non avvenga.
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