Libano, italiani garanzia di libertà e legalità
Shama (Libano)- Nel giorno in cui ricorre il 71° anniversario della Liberazione, il contingente italiano in Libano ha celebrato il 25 aprile con la cerimonia dell’alzabandiera, la lettura del messaggio del Ministro della Difesa Roberta Pinotti e con una messa dedicata alla festa di San Marco evangelista, patrono delle truppe anfibie dell’Esercito e della Brigata Marina San Marco.
Nell’occasione è stato ricordato il sacrificio di quanti hanno speso la vita in nome della libertà e di quanti continuano a fare il proprio dovere in nome degli ideali di pace e della legalità internazionale in tante tormentate regioni del mondo.
“Se nella nostra area di responsabilità si sta vivendo un periodo di calma e di stabilità” ha rilevato il generale Arturo Nitti, comandante del contingente italiano nel Sud del Libano, “lo si deve all’impegno di tanti “caschi blu” dell’Onu che, in uno scenario caratterizzato da sempre maggiore imprevedibilità ed incertezza, costituiscono uno strumento di rilevanza fondamentale a disposizione della comunità internazionale”.
Il contingente multinazionale di Unifil opera nel settore ovest del Libano del Sud con 3.700 “peacekeepers” di 12 nazioni.
Del contingente fanno parte 1.000 militari italiani, metà dei quali appartenenti alla Brigata “Sassari”, la cui missione guarda alla piena attuazione del mandato di Unifil sancito dalla risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele.
Unifil, inoltre, ha lo scopo di supportare la popolazione civile e assistere le forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area e creare le condizioni per una pace duratura.
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