Operatività del porto canale, allarmismi? Forse non proprio…
(di Stefano Leone)
Pescara – La Capitaneria di Porto di Pescara, scrive una nota ufficiale nella quale sostiene che, “in merito alle notizie di stampa pubblicate questa mattina inerenti lo stato dei fondali del porto di Pescara ed al fine di rendere noto un quadro quanto più possibile chiaro in merito alle operazioni di dragaggio effettuate nel mese di marzo dalla Società LMD Spa di Venezia, si informa che le stesse hanno comportato la movimentazione di circa 25.000 mc. di sedimenti marini nell’ambito degli specchi acquei della Darsena Commerciale del porto di Pescara. Il motopontone utilizzato ha provveduto al prelievo dei materiali mediante la benna mordente, con carico e deposito nella stiva al di sotto del livello del mare e conseguente spostamento all’esterno della Diga foranea, mediante apertura del fondo della stessa. Ferma restando la natura parziale/provvisoria degli interventi eseguiti, dovuta alla limitatezza dei fondi a disposizione, è noto che gli stessi non possono essere certamente considerati come risolutivi della problematica del continuo interramento del porto; le operazioni di escavo in questione hanno comunque consentito di evitare il peggioramento della situazione, cristallizzando lo status quo, come si può evincere dai rilievi batimetrici eseguiti dallo stesso Provveditorato Interregionale al termine dei lavori. Infatti non vi è stata alcuna segnalazione di particolare insabbiamento o difficoltà di manovra nei tratti interessati dal transito in entrata e in uscita sia dai motopescherecci sia dalla motocisterna. Gli interventi risolutivi della problematica dell’insabbiamento sono comunque verosimilmente legati alla definitiva approvazione del Piano Regolatore Portuale. L’auspicio, per il futuro, è quello di evitare ingiustificati allarmismi che possano nuocere gravemente all’immagine del porto di Pescara, pregiudicando il regolare prosieguo delle attività portuali, oltre che di quelle pianificate per l’immediato futuro, raccogliendo da parte di chiunque ne avesse interesse le esatte informazioni sullo stato dell’approdo presso questa Autorità Marittima, preposta per legge alla tutela della sicurezza della navigazione ed alla salvaguardia della vita umana in mare, ovvero, presso gli Enti e gli Organismi istituzionalmente competenti.
(N.d.r.) Fermo restando l’apprezzamento per il modo con cui vengono svolti i compiti che la legge demanda alla Capitaneria di Porto, ci corre il dovere di sottolineare che, gli “ingiustificati allarmismi” non li procura certo la stampa che ha il compito di riportare notizie e fatti. Per l’argomento specifico del porto, è ormai da tempo immemore che politica, enti e organismi cercano pezze a colore per giustificare un operato che, come ribadito nella nota, ha sempre i connotati della provvisorietà, mai risolutivi. Non vorremmo si cavalcasse, come spesso accade, l’onda della colpevolizzazione della stampa che fa solo il proprio mestiere. Per quanto riguarda poi, l’immagine del porto di Pescara, a guastarla non sono certo gli pseudo allarmismi sulla stampa ma sono tutte quelle querelle delle quali, da troppo tempo, il porto fa parlare di se. Non certo per responsabilità della stampa.
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