L’Aquila-Amatrice, vergognatevi tutti
La strategica superstrada da Amatrice a L’Aquila, chiave di volta della viabilità tra alto Adriatico, Abruzzo e Campania, e arteria vitale per le aree interne aquilane da decenni condannate a morte e spopolamento, si doveva fare da trent’anni ed esiste a spizzichi e bocconi da una quindicina di anni. Appare sfrontato, oggi, dare annunci di “imminente” avvio del terzo lotto, senza neppure fornire precise scadenze o notizie sui lotti restanti. Per i quali ci vorranno, è lecito supporre, altri decenni. Appare vergognoso anche che qualcuno conti di pavoneggiarsi e consolidare rendite politiche su un argomento così sconcio. Tutti i politici aquilani e molti politici abruzzesi dovrebbero solo vergognarsi. Non sarù tollerato che qualche chiachiello ostenti la coda del pavone su quell’opera, vantandosene. Chiedano scusa tutti e chinino la testa: alla gente interessa sapere solo la data dei lavori finiti. Il resto è noia, arrossiscano tutti.
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