Caschi blu italiani per patrimonio archeologico


Tiro (Libano del sud),- I caschi blu italiani della missione UNIFIL hanno completato un progetto volto al recupero e mantenimento infrastrutturale dei siti archeologici di epoca romana dislocati nella città di Tiro.

L’intervento di recupero e implementazione delle infrastrutture del sito ha permesso di dotare le due principali aree archeologiche della città libanese di nuovi ed efficienti camminamenti, corredati da toponomastica tematica e ripartizione delle aree di transito dei visitatori, che potranno sin da ora visitare le nuove aree dei siti nominati patrimonio dell’UNESCO già nel 1984. I militari italiani del settore tecnico/logistico dell’unità di manovra Italbatt, attualmente su base Nizza Cavalleria, hanno realizzato i lavori di recupero.

Lo sforzo dei Caschi blu italiani a sostegno della conservazione del patrimonio archeologico della Città di Tiro è stato particolarmente apprezzato e riconosciuto dalle autorità libanesi intervenute all’inaugurazione, tra cui il sindaco della città di Tiro, Mr. Hassan Dbouk, e il Presidente delle Municipalità, Mr. Al Houssayini. L’apertura delle nuove aree del sito visitabili al pubblico è stata accompagnata dalle melodie della fanfara della Taurinese e dalla presenza di numerosi studenti delle scuole primarie e delle università della città.

Nei mesi scorsi il contingente italiano, composto quasi totalmente dal personale della Brigata Alpina Taurinese, ha coordinato con le autorità locali e le Forze Armate Libanesi numerose attività volte al recupero e controllo dei siti archeologici di Tiro e di altre aree d’interesse storico del sud del Libano; la sensibilità italiana verso la protezione del patrimonio culturale libanese ha attratto numerosissimi consensi riuscendo a generare forti entusiasmi e nuovo sviluppo turistico/commerciale.

Le aree interessate ai progetti sono il sito di Al-Bass, comprendente un’estesa necropoli con centinaia di sarcofagi e complessi tombali, un arco trionfale, un acquedotto e il secondo ippodromo più grande e meglio conservato al mondo, e Tiro città, dove si possono ammirare mosaici e strade lastricate di marmo, colonnati, bagni pubblici, un intero quartiere residenziale, un’arena rettangolare unica nel suo genere. I siti risalgono al periodo romano e bizantino tra il II e il VI secolo d.C., anche se sotto il sito di Tiro Città sono stati ritrovati resti risalenti alla civiltà fenicia.


30 Marzo 2016

Categoria : Attualità
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