La natura che vince su tutto…
L’Aquila – (di P.B.) – Il tempo, prima ancora che il clima, continua a smentire nei fatti le previsioni catastrofiste dei nostri scienziati al solo scopo di spaventare l’opinione pubblica. Tutto è iniziato a metà dicembre circa, sia in Europa che nel Nord America. Fino ad allora, specie in novembre, a dominare era stato il caldo o una grande mitezza più che il freddo, ad eccezione della metà centro-orientale dell’Asia, dove gelo e neve avevano fatto la voce grossa già a partire dalla fine dell’autunno. Da metà dicembre, è stata la volta dell’Europa: anche l’Italia è stata oggetto da questo clima mite. Soprattutto in dicembre il Nostro Paese è stato investito da forti piogge anche a quote medio alte facendo risultare questo mese uno dei più piovosi dell’ultimo decennio.
La stessa situazione si è verificata nell’inverno 2006-07, anche allora si annunciavano grossi riscaldamenti della crosta terrestre. Casualmente nel 2007 cominciò a nevicare il 25 gennaio lo stesso giorno del 2010. Si è avuta infatti un’ondata di gelo e neve, paragonabile come intensità, a quelle maggiori degli ultimi decenni (2004-1996-1991-1985). La prima verità è questa: sia che vada verso il caldo o verso il freddo il clima sarà sempre strumentalizzato ai fini economici, etici, ideologici.
La seconda verità è che la contrazione e l’avanzamento dei ghiacciai è un fenomeno ciclico, che si è sempre verificato indipendentemente dalla presenza dell’uomo sulla Terra. In passato ha fatto anche molto più caldo di oggi, senza per questo si verificassero conseguenze catastrofiche.
La terza verità è che negli anni 70 gli ambientalisti puntavano tutto sul freddo come conseguenza delle nostre attività, quando hanno visto che il clima si scaldava hanno girato la frittata. Ricordo che il periodo che va’ dalla fine degli anni 60 all’inizio degli anni 70 è considerato una piccola “era glaciale”.
La quarta verità è che si trascura il ruolo dei raggi cosmici e del vapore acqueo in atmosfera. Si riteneva che una maggiore evaporazione oceanica avrebbe accresciuto la stabilità dell’aria e invece sta avvenendo proprio il contrario.
La quinta verità è che i meccanismi di retroazione servono alla Terra per autoregolarsi termicamente e l’alternanza di periodi caldi e freddi ne è la prova. Probabilmente nessuno sa se esiste un punto di non ritorno come ha drammaticamente annunciato Al Gore nel suo documentario. Probabilmente quando la Terra deciderà che il rialzo termico è stato eccessivo riproporrà una fase fredda che, alla luce della crisi energetica, sarà molto più pericolosa e gravosa per l’economia di quella calda.
Che l’uomo incida poco o tanto sui cambiamenti del clima non deve mai venir meno la voglia di investire e di diffondere forme di energie alternative ai combustibili fossili, perché sarà sempre nostro preciso dovere quello di impegnarci ad inquinare il meno possibile, non solo l’aria ma anche i terreni.
(La foto di San Giuliano è di Paolo Boccabella)
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