Processione piena di speranza, nonostante la politica
Una processione del settimo anno bella e capace di dare commozione e speranza, perché tornata in centro, tra strade e palazzi, palizzate e impalcature, ma anche pe4zzi di città rinata o che sta rinascendo. La resurrezione, tema ovvio a Pasqua, si sta verificando: quella di Cristo fu veloce, quella aquilana è lenta e dolorosa, spesso straziante, ma in corso.
Tutto molto bello, tanta gente, un percorso simile a quello dell’altra vita. Meno la politica, che non ha sapunto accantonare le stucchevoli polemiche sul crocifisso espulso dal Comune per scegliere atteggiamenti dignitosi. No, la polemica – vergognosa a questo punto – è entrata in chiesa, livori e sguardi protervi, sguardi in cagnesco, contrapposizioni persino sotto il Cristo Morto.
Avrebbero dovuto seguire il consiglio di restare lontani dalla processione, di cancellare la presenza del Comune: non ha voluto farlo, anzi nella polemica si è tuffato anche qualche altro vip. Una pagina meschina della politica aquilana. Del resto, nessuno si aspettava di più o di meglio. E’ sperabile solo che la gente apra gli occhi e lavori per ricostruire la città , ma anche i suoi reggitori.
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