Feste patronali 2016
Scrive Raffaele Alloggia: “Dopo un inverno che non è stato tale come noi lo conosciamo, ma molto clemente, ecco la primavera e con essa la Pasqua e le feste patronali di Paganica. I luoghi del centro storico, dove tradizionalmente si svolgevano questi giorni di festa, dopo sette anni da quel 6 aprile, ancora stentano ad essere ricostruiti.
Dal 2012, anno in cui molto probabilmente per la prima volta dopo secoli di storia, non si riuscì a formare il comitato feste, si sta ormai consolidando la regola, dettata dal buon senso, in cui tutti i cittadini paganichesi, i quali compiono i 50 anni nel corso dell’anno costituiscono automaticamente il comitato feste che collabora con il parroco Don Dionisio Rodriguez, per l’organizzazione della festa.
Fino ai primi anni 90, il comitato feste partiva di fatto con un “tesoretto”di cassa certo, che sarebbe venuto dal ricavato dell’asta di coloro che intendevano portare in spalla i protettori del paese, San Giustino e la Madonna D’Appari. L’asta, veniva bandita qualche ora prima dell’uscita della processione, fuori dalla chiesa perché non in linea con le regole ecclesiastiche, in quell’area sita tra il Monumento ai Caduti in Guerra e la Chiesa.
Il banditore dell’asta che quasi sempre era una persona esperta e di fiducia del presidente del comitato, prendeva uno dei 4 supporti (mazza) che si usano come sostegno durante le pause alle statue dei Santi e dopo averci legato la cinghia del camicione di corredo alle stesse, l’appoggiava al muro della Chiesa e dal quel momento l’asta poteva partire. Precedentemente si erano formati gruppi di 4 o più persone di cui un responsabile di ognuno di essi rispondeva all’asta, mentre decine di persone curiose assistevano.
Questi gruppi anno dopo anno erano composti quasi sempre dalle stesse persone benestanti del paese, anche se alcuni di loro, durante l’anno non mettevano mai piede nella Chiesa. In alcuni anni il ricavato dall’asta arrivava anche a 4-5 milioni di lire! Si racconta come in una di queste ricorrenze, in cui un gruppo d’amici che volevano portare in processione la Madonna D’Appari, indignati perché non ci riuscivano mai, fecero salire l’asta fino al punto che un contadino del gruppo, per far poi fronte alla sua quota fu costretto a vendere un vitello.
Nel 1991, con la venuta a parroco di Paganica di Don Dante di Nardo, questa ed altre antiche tradizioni popolari furono abolite, alcune delle quali mal digerite dai paganichesi.
Da allora, mentre la statua di San Giustino nella festa del lunedì, a priori viene assegnata ai cittadini paganichesi di ambo i sessi, che compiano i 18 anni nel corso dell’anno, saranno invece i componenti del comitato feste dell’anno precedente i portatori della Madonna D’Appari nella processione del martedì al Santuario, chiaramente senza alcun pagamento.
Tradizione che tramontano e altre che prendono vita!
Le due Confraternite di Paganica, quella della Concezione e quella di Sant’Antonio, ambedue antichissime, si sono riorganizzate dopo il sisma del 6 aprile 2009 e in collaborazione con il comitato feste 2016, nell’intendo di rivitalizzare quelle tradizioni che i nostri avi ci hanno tramandato, hanno voluto introdurre una novità nell’ambito della cerimonia dell’Ostensione delle Reliquie. In questa tradizione che da tempo immemorabile viene celebrata il lunedì di Pasqua, festa del Patrono San Giustino, hanno invitato le congreghe del circondario a partecipare a tale suggestiva cerimonia, che prima del terremoto si celebrava nella bella balconata in ferro battuto della Chiesa Parrocchiale.
Le congreghe ospiti, che saranno presenti all’Ostensione delle Reliquie, con i confratelli e i loro labari sono 11: le confraternite di Tempera, Onna, Monticchio, Bagno, Pianola, Fossa, Coppito, Barisciano, Santa Maria del Ponte e le confraternita della Madonna del Carmelo e quella della Misericordia di L’Aquila. Nel corso della cerimonia verrà benedetto il labaro della confraternita della Immacolata Concezione di Paganica.
Ricordo che Paganica dal gennaio 2008 non ha più le reliquie di San Giustino in quanto furono rubate ed è probabile i che i malviventi più che rubare le reliquie si vollero appropriare del contenitore delle stesse che avrebbe potuto avere un qualche valore come oggetto d’antiquariato. Alcuni anni prima era stata rubata anche l’altra reliquia che veniva ritenuta essere, un braccio del Santo. Alcuni giorni fa, sotto i calcinacci nella chiesa di Sant’Antonio sono state rinvenute le reliquie dell’omonimo Santo, disperse dopo il terremoto.
Nonostante la crisi economica che ancora imperversa pesantemente sul nostro territorio, la generosità dei paganichesi ha permesso al comitato feste di allestire un programma di tutto rispetto:
Per il giorno di Pasqua in diversi orari S. Messe tra Chiesa degli Angeli e la Basilica di S. Giustino, alle ore 17 alla Villa Comunale spettacolo di Falconeria, ore 21,30 nel Centro Parrocchiale, “Sòcera e Nòra” in dialetto aquilano di Franco Narducci e per i più giovani dalle ore 24 Dj Baglioni che ci sarà anche il lunedì. Per lunedì 28 è prevista la S. Messa alle 9,30 alla Basilica di S. Giustino e successiva processione per le vie del paese, nel pomeriggio alle ore 18 sempre nella Basilica S. Messa e alle 20 Ostensione Sacre Reliquie in Piazza Umberto I°. Per il programma civile alle ore 10 ci sarà la deposizione di corone ai caduti in guerra e alle vittime del terremoto, alle 16 al Centro Civico Convention “lezione informativa sulle manovre salvavita pediatriche” alla stessa ora nella Villa Comunale manifestazione dimostrativa unità cinofile della protezione civile, ore 20,30 dopo l’ostensione delle Reliquie, spettacolo pirotecnico dalla balconata della chiesa, alle 21,30 “Le Orme dei Pooh”alla Villa Comunale. Martedì 29, ore 10,30 processione al Santuario della Madonna D’Appari e S. Messa. Nel pomeriggio ore 16,30 conferenza al Centro Civico del prof. Vincenzo Vivio, “La Casa del mio Ben”, ore 21,30 spettacolo musicale “Uccio De Santis Show”. Ore 24 fuochi artificiali notturni della ditta Amiconi. Il servizio bandistico è della Banda “Città di Paganica”.
La fiera sarà in Via dello Sport, là dove si svolge tutti i venerdì il mercatino, potrà essere solo una buona occasione per rincontrarci e stringerci la mano davanti ad un panino di porchetta e un bicchiere di birra! Pur essendo grati agli organizzatori della fiera per il loro impegno, sono certo che i paganichesi debbano riappropriarsi della gestione della stessa e adeguarla ai tempi che cambiano, valorizzando anche il territorio con i propri prodotti tipici, ristabilendo quel ruolo leader che ha avuto nei secoli nel nostro comprensorio.
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