Chi complotta contro gli imprenditori agricoli?
Ofena – Scrive Dino Rossi del COSPA allevatori: “Consorzio di bonifica, un complotto contro i piccoli imprenditori agricoli facenti parte del comprensorio.
Si è appreso prima dai manifesti e poi dalla stampa l’annullamento delle elezioni per il rinnovo del cda del consorzio di bonifica Aterno Sagittario, famoso per i disservizi e degli ultimi aumenti spropositati. Un rinnovo che non avverrà mai, visto che sono sempre i soliti a presentare le liste, cioè le organizzazioni sindacali agricole. Sembra strano che si sono accorti della nomina da parte loro un candidato incandidabile , in quanto ha partecipato ad un ricorso al TAR con a capo un noto navigatore della politica attuale, ex Manger dell’Arpa e Sangritana, il sig. Alfonso D’Alfonso, ora diventato improvvisamente agricoltore. Un ricorso contro l’attuazione di una vecchia delibera dell’allora commissario Filippo Losito, mai applicata, in quanto i piani di classifica non rispecchiano la realtà sulla conducibilità dei terreni agricoli della valle del tirino siti sul comune di Ofena e Capestrano. Non si sa come mai il protempore Presidente Schiavitti con le organizzazioni sindacali hanno rispolverato questo vecchio atto deliberativo, il quale prevede un aumento del 400% sulla quota fissa abolendo il pagamento al consumo, solo per il comprensorio del vecchio consorzio valle del Trino. Un comprensorio provvisto di una centralina elettrica dalla quale l’attuale consorzio ricava circa 100 mila euro l’anno, contrariamente a quella realizzato sul comune di Corfinio costata un miliardo di vecchie lire, mai entrata in funzione. Questo nuovo aumento di tassa sulla bonifica è una vera e propria mazzata per i consorziati visto la crisi agricola che attraversa il settore ad eccezione del settore vitivinicolo. Quest’ultimo un settore che chiude in positivo, dove i finanziamenti della CE non finiscono mai di arrivare e utilizza l’irrigazione per la stagione estiva tramite impianto a gocce, tra l’altro con uno sconto del 50% paragonato all’impianto per il mais, nonostante il reddito sui vigneti supera di gran lunga quello di un terreno seminato a granturco. Ci vuole una bella faccia tosta da parte delle associazioni di categoria, quelle che dovrebbero tutelare i piccoli imprenditori, a sostenere la tesi del risanamento del bilancio quando poi a pagare sono gli agricoltori e proprietari meno ambienti, soggiogati dalla politica clientelare locale, che invita i consorziati a partecipare ad un ricorso al TAR i cui partecipanti hanno partecipato in solido con trenta euro a cranio senza conoscere il contenuto del ricorso. Questo divario sta favorendo ai più agevolati l’acquisto di alcuni famosi terreni dei viticoltori abruzzesi, diventando i latifondisti della piana di Ofena e Capestrano, affamando gli altri settori in sofferenza, con la connivenza delle organizzazioni agricole, le quali hanno preferito l’aumento invece di battersi all’attivazione della centralina elettrica sita nel comune di Corfino, la quale, se avesse funzionato dall’ultimazione dei lavori, ora avremmo un consorzio con un bilancio in attivo senza pesare sui consorziati. Non è escluso che questa associazione presenti al più presto un esposto querela alla Procura della Repubblica di Sulmona al fine di fare chiarezza su tutta questa vicenda.
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