Santo Stefano, borgo delle meraviglie


Fermo immagine del borgo montano di Santo Stefano di Sessanio: le mura bianche delle case abbracciate l’una all’altra cingono il paese e lo proteggono dall’abuso di sguardi sfuggevoli, invitando i passanti a conoscere i misteri e le favole antiche nascoste nell’intrico romantico delle sue stradine acciottolate, con l’antico stemma della Signoria De’ Medici di Firenze che campeggia ancora fieramente sulla porta di ingresso a sud-est e testimonia gli antichi splendori della storia di questo incantevole luogo.
E, da qualunque angolo vi accingente a raggiungere Santo Stefano di Sessanio gli occhi si colmano del candore antico della pietra calcarea, simbolo di storia e forza, su cui si adagiano i coppi ordinati dei tetti che tinteggiano di rosso il paesaggio osservato dall’alto. Un panorama ferito al cuore dal recente terremoto che ha distrutto la Torre, storica testimone del tempo che scorre e il cui restauro è previsto nei prossimi due anni. Nonostante la sciagura del sisma, nulla è andato perduto dell’antico fulgore di uno dei borghi più belli d’Italia che resta senza dubbio tra le mete più ambite da turisti stranieri e italiani, nonché la più amata dai suoi corregionali.
Così, se avete la fortuna di trascorrere del tempo in questo luogo incantato, vi suggeriamo di indossare calzature comode e godere di una piacevole passeggiata a piedi attraverso l’intrico di stradine che si insinuano nel cuore caldo del paese e fin dentro il percorso che corre sotto le case, per proteggersi dai rigidi inverni de Gran Sasso. Si scivola lenti tra eleganti loggiati risalenti alla dominazione de’ Medici, portali ad arco ornati con fiori, case di mattoni con finestre finemente decorate e balconi fioriti di gerani rossi, per raggiungere il punto più alto del paese laddove attende di tornare a risplendere nel sole la torre ferita, o ci si arrampica su per le scale ripide che conducono alla Chiesa di Santa Maria in Ruvo, splendida costruzione risalente al XIII secolo. Lungo il percorso lo sguardo indugia sugli eleganti edifici del centro abitato come la quattrocentesca Casa del Capitano e la chiesa di Santo Stefano di Protomartire, costruita a cavallo tra il XIV e il XV secolo: una costruzione a cinque campate con abside semicircolare, di semplice bellezza.

UN PO’ DI STORIA
Sono molte le leggende legate al nome di Santo Stefano di Sessanio ma, tra tutte, la più accreditata è quella che racconta di un preesistente centro abitato, in epoca romana, distante sei miglia dal villaggio principale. Senza dubbi, la storiografia ufficiale certifica la presenza del borgo fortificato di Santo Stefano di Sessanio sotto la dominazione della Baronia di Carapelle a partire dall’inizio del 1300, ma all’epoca il paese aveva soprattutto una funzione strategica per via della sua posizione geografica a confine con il Contado aquilano. La storia del borgo cambia invece corso sotto la dominazione Aragonese, quando nel 1474 viene abolita la tassa sugli animali e si sviluppa la pastorizia, una attività che è particolarmente apprezzata sotto il dominio della signoria De’ Medici, dal 1579 al 1743 e che consente il fiorire del commercio di lana carfagna e un lungo periodo di benessere.
Dopo oltre un secolo di prolungata decadenza, il borgo montano sta conoscendo una fase di rinnovato splendore grazie alla tenacia della sua gente e all’interesse suscitato al di fuori dei confini nazionali. Difatti, dopo l’imprenditore svedese Daniele Eow Kihlgren che nel 2004 ha acquistato una intera parte del paese per trasformarlo in albergo diffuso, altri investitori stanno arrivando dall’estero per contribuendo alla rivitalizzazione dell’intera economia locale.


27 Gennaio 2010

Categoria : Turismo
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati