Mobilitazione Azione Universitaria e Giovane Italia
L’Aquila – Riceviamo questo comunicato:” Azione Universitaria e Giovane Italia di L’Aquila si mobilitano per il lavoro. Art. 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”. Ormai l’applicazione di questo sacro principio costituzionale, cardine indiscusso del nostro ordinamento, è divenuta sempre più aleatoria. I due schieramenti, insieme, scendono in campo per rivendicare tale diritto. È una mobilitazione che vedrà nelle piazze, il 28 Gennaio, l’intera nazione.
La chiusura dello stabilimento FIAT di Termini Imerese, annunciata in via definitiva e non più negoziabile, è soltanto l’ultimo atto delle politiche anti nazionali che l’azienda persegue da anni. A niente sono servite le socializzazioni delle perdite del gruppo FIAT degli ultimi cinquant’anni. Dopo aver percepito dallo Stato una massa di miliardi in termini di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso agevolato; dopo aver ricevuto commesse pubbliche, incentivi fiscali ed ecoincentivi, FIAT ricambia delocalizzando la produzione in paesi dove la manodopera costa meno, minacciando, di volta in volta, la chiusura degli stabilimenti italiani. Con lo stabilimento di Termini andranno via tantissimi posti di lavoro: oltre agli impiegati della fabbrica, sarà danneggiato l’indotto con la conseguente perdita di posti di lavoro nelle numerose piccole imprese che lavorano per la FIAT di Termini. L’annuncio di Marchionne avrà conseguenze drammatiche per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie.
Azione Universitaria e Giovane Italia di L’Aquila hanno colto l’occasione per operare un’estensione della protesta anche sulla realtà aquilana. Grande la tragedia che ha colpito la città nello scorso Aprile. Ancor più grande problema sarebbe quello di privar i cittadini, già colpiti nelle necessità primarie, del lavoro. Il nostro appello va alle imprese affinchè mettano da parte, almeno a L’Aquila, le strategie di mercato, e siano altresì vicine ai lavoratori, per garantire loro almeno una vita dignitosa. Il nostro appello va anche alle Istituzioni locali, affinchè si allontanino dai clientelarismi di partito, e almeno per questa volta, si pongano come mediatori per uno stabile mantenimento dei posti lavorativi, nelle zone del cratere, intercedendo e pretendendo dalle imprese quanto finora sostenuto.
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