D’Alfonso ospite del Convitto D. Cotugno: giornata dedicata alla formazione
L’Aquila – (F.C.). L’annuncio di un Consiglio regionale degli studenti, il riconoscimento di un elevato livello di competenza del personale docente, le visite – alcune a sorpresa – nelle aule per assistere alle lezioni di italiano e storia dell’arte; la lettura – su invito di uno studente e su suggerimento di una insegnante – di un passo tratto da La Repubblica di Platone; l’ascolto in Aula magna – su invito degli alunni – delle prove di un concerto di musica barocca. Questa la mattinata del presidente Luciano D’Alfonso, ieri, nelle aule del Convitto nazionale D. Cotugno dell’Aquila che vede riuniti, nella nuova sede post-sisma, donata dalla Provincia di L’Aquila, i vari indirizzi: Classico, linguistico, musicale, Scienze umane, Scienze Giuridiche, accorpati dal 2014 ed annessi al Convitto. “Ho voluto rendere centrale l’attivita’ formativa e educativa della scuola – ha dichiarato il presidente – ed il patto che stiamo portando avanti tra mondo istituzionale, istituzioni regionali (ha condiviso questo momento anche il dirigente scolastico regionale Ernesto Pellecchia) e mondo della scuola. Questa richiesta mi e’ stata rappresentata anche dagli studenti che hanno un ruolo di rappresentanza degli organi collegiali”. Una visita ufficializzata ieri, ma caratterizzata dalla spontaneita’ e novita’ del momento, al di fuori di uno scontato schema di protocollo, e dettata dalla voglia di esserci, di essere con loro i giovani alunni: “il futuro della societa’” ha dichiarato il presidente. “Innamoratevi della filosofia” ha esortato D’Alfonso. Filosofia intesa come “infrastruttura che regge gran parte dell’apprendimento, che soddisfa la risposta a tutti i perche’; le idee sono la dinamo per produrre’”. Il riferimento e’ all’arbitrio della societa’ pensante che – tramite le idee – “si apre al dialogo e al confronto: e’ l’abbondanza delle idee – ha sottolineato il presidente – che fa la differenza”, sia all’innovativo sistema industriale “che tra le figure professionali richiede al suo interno anche il laureato in filosofia”. Non puo’ sfuggire (in un contesto in cui Platone la fa da padrone) la riflessione sul senso della politica: “Machiavelli ha insegnato che la politica non e’ ne’ immorale ne’ morale, ma amorale. Ed e’ una scienza che si occupa di far progredire lo Stato”. Inoltre D’Alfonso si e’ soffermato sul ruolo della cultura “che permette i legami e la disponibilita’ a porsi delle domande. Gentile diceva che l’atteggiamento libero e’ critico. La filosofia fa avere una condotta certa – ha proseguito – perche’ soddisfa la domanda” e a proposito di domande il presidente ha affermato che “e’ con Pilato che inizia la societa’ moderna. Fu lui che si pose la famosa domanda ed e’ con lui che inizia il dubbio”. La scuola per D’ Alfonso e’ “la base su cui si costruisce il futuro, non solo di una regione. Vivete questa stagione di vita perche’ e’ qui che si edifica la vostra certezza”. Il presidente si e’ richiamato poi ad un ex capo di Governo, di cui volutamente non ha fatto il nome: “Meta’ del suo tempo lo ha dedicato al miglioramento dell’edilizia scolastica e di quel che e’ complementare al mondo della scuola”. Ma le riflessioni del presidente non si sono fermate qui, si sono rivolte anche al personale docente che egli apprezza perche’ “vedo un’ appropriatezza di programmi e programmazione ed una crescita di competenze che non e’ solo tecnologica”. Il presidente e’ stato invitato dalla preside Fiorenza Papale nella sua stanza, dove e’ conservata una parte del mobilio del Liceo classico ubicato nella vecchia sede e andato perduto a causa del terremoto: scrivania, scrittoio e un antichissimo grammofono. Ma la mattinata del presidente non ha finito di stupire: gli alunni hanno insistito affinche’ si recasse nella sala della Biblioteca provinciale titolata a Filippo Maria Bruno, l’alunno che ha perso la vita nel sisma. Nelle aule della Biblioteca, testimonianza della superstite tradizione intellettuale aquilana, gli alunni hanno compiuto un piccolo miracolo: la catalogazione dei testi – recuperati dall’antica sede della Biblioteca distrutta dal sisma – ed il successivo inserimento dei testi nel circuito delle biblioteche scolastiche.
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