Crocifisso sfrattato, Bolla custodita


Il comune dell’Aquila, evidentemente, ha un’intelligenza collettiva e politica diciamo distratta. Ha scacciato il Crocifisso dall’aula consiliare, dimenticando che la municipalità custodisce sottochiave da secoli la Bolla del perdono, documento celestiniano che simboleggia la misericordia, la spiritualità, la perdonanza ai pentiti, uno dei vertici del pensiero cristiano e cattolico. Se in consiglio qualcuno pensasse, anziché ordire sparatine politiche di basso profilo, berci di laicità a caso ripensato, si sarebbe posto il quesito: può la città della Bolla, delle spoglie celestiniane e bernardiniane, delle 99 chiese, delle ripetute visite papali e del santuario a Giovanni Paolo II , scacciare il Crocifisso dal Comune? Ma con quale coerenza, quale logica, in nome di quale fregola paraculturale?
Il Comune abbia gioielli di famiglia e una parvenza di dignità: chieda scusa e si rimangi la decisione. Rimedierebbe ad una meschineria stupida e ignorante.



17 Febbraio 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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