Crocifisso sfrattato, Bolla custodita
Il comune dell’Aquila, evidentemente, ha un’intelligenza collettiva e politica diciamo distratta. Ha scacciato il Crocifisso dall’aula consiliare, dimenticando che la municipalità custodisce sottochiave da secoli la Bolla del perdono, documento celestiniano che simboleggia la misericordia, la spiritualità , la perdonanza ai pentiti, uno dei vertici del pensiero cristiano e cattolico. Se in consiglio qualcuno pensasse, anziché ordire sparatine politiche di basso profilo, berci di laicità a caso ripensato, si sarebbe posto il quesito: può la città della Bolla, delle spoglie celestiniane e bernardiniane, delle 99 chiese, delle ripetute visite papali e del santuario a Giovanni Paolo II , scacciare il Crocifisso dal Comune? Ma con quale coerenza, quale logica, in nome di quale fregola paraculturale?
Il Comune abbia gioielli di famiglia e una parvenza di dignità : chieda scusa e si rimangi la decisione. Rimedierebbe ad una meschineria stupida e ignorante.
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