Incrocio via Panella, è chiaro che si aspetta un funerale
L’Aquila – Forse solo qualche comune sottosviluppato del Sud peggiore, come descritto in alcuni film o fiction televisiva, potrebbe persistere una situazione come quella dell’incrocio di via Panella-via Pescara, presso la BPER e il deposito mezzi dei vgili del fuoco, . Una trappola micidiale con numerosi incidenti, che continuano a ripetersi, e risposte zero da parte del Comune. Pare non esistano un sindaco, un assessore al traffico e dei vigili urbani. Pare esisa solo l’assenza totale su un problema che, forse, si risolverà solo quando ci sarà un morto. Amaro doverlo dire, ma anche veritiero.
L’incrocio aveva semafori e non li ha più. Vai a capire la logica di certi atteggiamenti demenziali. I semafori vengono spenti e i loro rottami lasciati ad arrugginire, mentree gli incidenti si moltiplicano. Non c’è, naturalmente, segnaletica orizzontale, sconosciuta a L’Aquila come nel Burundi. Non c’è luce sufficiente. Non c’è vigilanza alcuna. Non c’è sdemafgoro, che pure c’era anni fa. Non c’è traccia di un intervento amministrativo, di un tentativo di ridurre il pericolo, di pensare qualcosa. C’è un comune del tutto assente, muto e inerte in attesa di un funerale. L’Aquila è da sempre una sorta di terzo mondo per il traffico, l’arredo urbano, la sicurezza di perdoni e automobilisti. E’ anche una jungla di rotatorie – molte orribili e inutili – costose e e spuntate ovunque, ma non dove oggi appaiono più gravi le misure di tutela dei cittadini costretti a bazzicare strade sporche, malridotte, mal curate, spesso buie, infestate da nugoli di cartelli quasi sempre contorti, inutili, quasi criptati con sigle e acronimi illeggibili. Bruttura dopo bruttura, l’incrocio degli incidenti rimane dov’è. Forse perché sistemarlo costerebbe troppo poco.
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