Lettera aperta a D’Alfonso
L’Aquila – Luigi De Lucchi ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione D’Alfonso in tema di ASL e nomine di manager:
“Caro Presidente D’Alfonso,
Mi permetto di scriverle queste righe per tentare di fare un po’ di (necessaria) chiarezza su un tema di particolare attualita’ :la nomina del nuovo ditettore della Asl L’Aquila/Avezzano/Sulmona.
Premetto di essere un settantenne aquilano,ex dirigente dell’Eni per oltre
30 anni,che ha chiuso la sua carriera come Vice-Presidente pei i progetti strategici ed e’ stato parallelamente per un paio di anni Vicepresidente cella Carispaq; cio’ premetto non per vanto,ma bensi’ ‘ per sola referenza quanto a managerialita’.
E’ infatti evidente che il primo imprenscindibile requisito per l’incarico di DG dell Asl non puo’ che essere quello della provata capacita’ manageriale,cioe’ quella capacita’ che consente di poter gestire con successo realta’ imprenditoriali articolate e complesse.
Questa capacita’non e’ un dono di natura,ma bensi’ il risultato di esperienze,ed anche di errori,maturati sul campo;in altre parole non e’sufficente affermare di avere capacita’ manageriali ma e’ necessario che esse siano effettivamente ed oggettivamente comprovate da risultare credibili.
Ora Lei stesso si rende certamente conto che le polemiche sorte sui pre-requisiti del nuovo,futuro DG della Asl (aquilano ,medico…) sono solo strumentali e surrettizie alla intenzione di far ricoprire questa carica da qualcuno piuttosto che da un altro,ma non hanno al un fondamento logico.Sarebbe come dire che alla Fiat dovevano nominare come Amministratore Delegato un meccanico torinese,anziche’ un manager internazionale che non aveva mai nemmeno visitato una fabbrica di automobili! Visti i risultati,mi dica lei…
Ora,senza assolutamente nulla togliere alle comprovate capacita’ professionali dei candidati medici,e dei quali io stesso sono genuino e fervente ammiratore,non e’ comunque oggettivamente possibile attribuire agli stessi l’esperienza manageriale del Dr. Tordera.
Rinaldo Tordera pur non essendo nato a L’Aquila,ha vissuto in questa citta’ da quasi vent’anni ,e’ stato per vari anni Direttore Genetale dell’unica importante realta’ economica (Carispaq)che,volente o nolente, era profondamente ed indossolubilmente intrisa con il tessuto economico non solo aquilano ma dell’intera Provincia(Avezzano e Sulmona) di competenza della Asl;riesce difficile pertanto attribuire a Tordera una non -conoscenza del contesto locale,ammesso che sia un pre-requisito irrinunciabile,di cui un “nativo “locale dovrebbe per definizione disporre.
Quanto al fatto che non sia un medico,l’esempio Fiat(ma potremmo dire lo stesso per le Ferrovie dello Stato! ) non richiede ulteriori perdite di tempo…
Ma il vero punto centrale e’ la managerialita’; ora i vari,bravissimi medici che vengono(da chi?) candidati alla posizione di DG della Asl quale comprovata ed articolata esperienza aziendale hanno maturato in questo campo? Quali caratteristiche imprenditoriali possono essere agli stessi accreditate? Se non erro,credo che l’ultimo medico che apri’ una Casa di Cura a L’Aquila sia stato mio padre negli anni 50!!!
Questi sono i temi oggettivi su cui, caro Presidente, dovrebbe essere centrato il dibattito;se poi le ragioni della scelta debbano essere dettate da altre motivazioni soggettive,a cui peraltro non sono minimamente interessato ,allora consideri pure questa mia nota un puro esercizio accademico…
Con stima e simpatia
P.S.: l’ultimo DG della Asl ( dr. Silveri). proveniva anche lui dalla Carispaq!Corso e ricorsi storici…
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