Porta a Porta compie vent’anni, cin cin con Bruno Vespa
L’Aquila – Bruno Vespa lasciò L’Aquila, assunto dalla Rai dopo un concorso in cui affermò davanti a tutti la sua bravura, alla fine degli anni Sessanta. L’addio ai colleghi con una cena e un brindisi avvenne alle Tre Marie. Molti rosicavano e morivano di invidia, perché sapevano quanto valeva quel giovane sia in radio che sui giornali. Ma Vespa stupì tutti diventando prima più bravo, poi bravissimo, e percorrendo la carriera fino alla direzione del Tg1, allora come oggi nave ammiraglia della rete.
Ancora giovane chiuse la carriera nei ranghi della Rai e tornò in azienda con Porta a Porta, che compie adesso vent’anni. E stavolta Vespa ha davvero di che brindare con calice e champagne millesimato. O buon vino, lui che è un intenditore colto e meticoloso.
Porta a Porta, in barba ai suoi livorosi detrattori (anche aquilani) è una delle trasmissioni migliori che la tv italiana abbia prodotto. O meglio, che Bruno Vespa abbia inventato. E’ probabile che diventi un giorno uno degli ottimi libri che il giornalista aquilano sforna ad ogni Natale. Per ora è il salotto della grande politica, dell’attualità , della cronaca, dei temi più attuali. Lo stile è giornalisticamente inappuntabile, garbato, ironico, spiritoso, se occorre leggero, ma non banale. Un oggettino di pregio in una tv italiana in genere grossolana, superficiale, urlata, spesso volgare. Pochissimi altri fanno tv di qualità , e pensiamo a Piero Angela, a suo figlio Alberto, o a pochissimi altri.
Vent’anni sono tanti in tv, e sempre con lo stesso pubblico di tutto riguardo per la seconda serata.
Non ricordiamo il bene fatto da Vespa a tanti, e la sua calda passione filiale per la sua città devastata nel 2009.
Auguri, magari altri vent’anni sarebbero troppi. Ma non si sa mai. La classe non è acqua e neppure invecchia.
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