Grossi, coraggio e cuore per gli ultimi


L’Aquila – (G.Col.) – Saranno la sua famiglia, e gli amici, a ricordare il 5 febbraio Italo Grossi, dieci anni dopo le ultime sue battaglie tutte cuore e coraggio. Per gli ultimi. Italo ha lavorato e spesso combattuto sotto l’insegna del suo Centro per i diritti del cittadino, senza politica e senza etichette di partito. E’ anche per questo che nessun politico, tanto meno quelli del suo partito di origine (ex PCI, poi PD. lo ricorda a 10 anni dalla morte. Un onore per lui, che aveva piazzato il suo Centro di fronte al PD in via Paganica. Erano tanti a scegliere la sua porta, sempre aperta. Gente semplice, povera, derelitta, vilipesa nei diritti e nelle attese. Gente emarginata, scansata dalla politica ufficiale. Piccole cose: bollette, pensioni in ritardo, burocrazia cieca e crudele, ritardi, indifferenze, ingiustizie, disservizi, omissioni, porte sbattute in faccia a chi non ha voce né conoscenze. L’amaro piatto che l’Italia ingiusta e leziosa serve spesso ai cittadini.
Grossi era un difensore civico volontario e gratuito, per tutti. Un vero difensore civico e non la superfetazione politica di qualcuno o qualcosa. Il difensore civico in Italia è politico, comne dire una finzione per far credere che noi si viva in democrazia. Grossi era un servitore tenace e gentile dei cittadini, che spesso otteneva risultati. E poteva tornare soddisfatto a grandi passi verso S.Antonio, dove abitava e si dedicava alla lettura (classici greci, talvolta) e alla preparazione di conserve, un suo hobby.
Un giorno la sua stretta di mano possente fu meno vigorosa. Ci parlò della sua malattia. Lasciando la tv dove era ospite seguitissimo ogni 15 giornhi, non disse come sempre “ci vediamo alla prossima…”. Non ci fu mai la trasmissione successiva. Italo se ne andò. La città e la politica persero un raro campione di fede nella giustizia sociale, un uomo di sinistra ma senza paraocchi. La città lo pianse, la sinistra no. Un errore madornale, una crudeltà bruciante. Diciamo anche un a stupidità senza uguali.
Noi e tanti con noi ricordiamo un amico, un galantuomo ruvido e tenero, sensibile e anche un po’ romantico., semplicemente un uomo. Lieve e pagano come i lirici greci, e come loro melanconico. Aveva sempre con sé pennarelli di tutti i colori per evidenziare i suoi precisissimi appunti. Cercava i colori squillanti, per rallegrare ilm grigiore dei giorni per tanti poveri criisti pieni di guai e problemi, rifiuti e iniquità. Chi sa se lassù ha trovato tutti i colori che cercava.


26 Gennaio 2016

Categoria : Attualità
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