L’Aquila riemerge dalle tenebre
L’Aquila – Mura illuminate (foto da Il Messaggero) meraviglia senza precedenti; facciata di San Bernardino e parte della cupola strappate alla notte o alle volgari luci gialle di “prima”, qualche scorcio stortico, e, promettono, anche la funivia: L’Aquila a fatica riemerge dal buio. Persino qualche viale (CorradoI IV, Croce Rossa, via Strinella) può dirsi finalmente illuminato, anche se da luci troppo tenui, quasi timide. Pare che entro il millennio anche la fontana luminosa tornerà tale.
Dal viadotto autostradale, all’altezza del tiro a segno, il panorama notturno è commovente. L’intero centro storico, la zona rossa, era un buco nero spettrale, il cuore di una ciambella urbana con luci attorno, e tenebre nel cuore, tra scorci di gru e qualche faro qua e là.
Ora il nero è circondato da linee iluminose irregolari e curve, un abbraccio di luce al cuore ancora diruto della città: le mura urbane illuminate. Yb’opera pubblica essenziale, sufficiente a premiare il Comune, a rendergli merito.
La città peggio illuminata d’Italia, la più malmessa e devastata da miriadi di faretti sconci e abbaglianti, da bottega di salumi, riemerge nella luce usata a dovere , scenografica, adeguata ai luoghi e ai siti. E’ davvero un bel segnale di rinascita, o di nascita, visto com’è ridotto – parliamo solo di illuminazione – il 99% dell’area urbana. Finalmente un capitolo nuovo. Un segno df cultura estetica, invece delle luici da fiera della porchetta. Certo, ora occorre manutenzione: e non sarà una passeggiata. Ma siamo costretti a sperare, altrimenti si torna nel buio.
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