Lavoro precario, importante sentenza
L’Aquila – Il Tribunale di L’Aquila, Sezione Lavoro, ha accolto il ricorso presentato da una ex lavoratrice precaria dell’Ente Parco Naturale Regionale Sirente Velino, riconoscendole il diritto al pagamento delle differenze retributive, oltre agli interessi legali.
Il rapporto lavorativo era iniziato sin dal 2001 come lavoratrice socialmente utile (LSU) e poi proseguito per circa 11 anni, per ultimo in forza di contratto di co.co.co. ed a progetto. Alla fine del 2012 il suo contratto a progetto era scaduto e l’Ente di Rocca di Mezzo non le aveva confermato l’incarico.
La dipendente, quindi, assistita dall’Avv. Fabio Di Battista, aveva agito in giudizio nei confronti dell’Amministrazione datrice al fine di accertare la natura subordinata del rapporto intercorso, con conseguente illegittimità dei contratti stipulati e chiedendo, di conseguenza, il pagamento della differenze retributive.
Il Tribunale, dopo due anni di processo, si è pronunciato con sentenza definitiva, accertando che, a fronte dei suddetti contratti, il rapporto aveva avuto natura subordinata. Se, infatti, in generale, qualsiasi progetto deve avere per definizione, un inzio ed una fine, nei fatti la professionalità della lavoratrice ricorrente era stata sempre impiegata per rispondere ad una esigenza non solo generale, ma anche stabile dell’Amministrazione.
E’ una sentenza importante, che costituisce un ottimo coronamento di tutto il lavoro che è stato fatto per il riconoscimento della dignità lavorativa, giuridica ed economica della lavoratrice, impiegata da anni nella P.A. con forme contrattuali precarie, in un contesto caratterizzato da una drastica riduzione delle assunzioni rispetto alle effettive esigenze di organico.
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