Quella veste ipocrita del calcio
(di Stefano Leone)
Pescara – Carlo Tavecchio: “Opti Pobà prima mangiava le banane, è venuto qua e gioca titolare nella Lazio”
Carlo Tavecchio: “Si pensava che le donne fossero handicappate rispetto al maschio, ma abbiamo riscontrato che sono molto simili”.
Felice Belloli: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”.
E si potrebbe andare avanti riempiendo pagine di queste becere dichiarazioni da parte di numeri uno del mondo del calcio. E ora ci si meraviglia del fatto che Sarri abbia dato del frocio a Mancini? Ma per favore. Basta con questi falsi bagni di perbenismo smodato e sciocco. Il calcio è questo e anche peggio. E’ noto a tutti. Che Sarri non avrebbe dovuto mai proferire offese del genere questo è fuor di dubbio. Ma qualcuno ha mai avuto idea di ciò che si dicono in campo giocatori, allenatori, accompagnatori e via dicendo? Il calcio è da sempre così. In campo volano frasi “circostanziate” su usi e costumi di mogli, mamme, amanti e fidanzate. Ma noi siamo il paese dei sorrisetti, il paese del tutto è un gioco, il paese del “dai che in fondo è stato uno sfogo”, il paese del “tutto rimane in campo e finisce li”. Insomma, non si è mai voluto fare pulizia vera di marciumi e malcostumi che esistono da sempre. Passerà anche questa. Sarri e Mancini chiariranno, si dirà che la tensione del campo, l’ansia del risultato e cazzate del genere, hanno provocato quest’ennesimo cialtronesco episodio. E si andrà avanti. Con qualche altro sorrisetto, qualche altra alzata di spalle e pronti ad aspettare il prossimo evento. Intanto c’è pane da masticare per i salotti buoni della tv dove espertoni, capiscioni, intenditori ci diranno cos’è il calcio e perchè un allenatore dice frocio ad un suo collega.
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