Giovane Italia: “Non comprendiamo di Orio”
L’Aquila – Scrive la Giovane Italia: “Il Rettore dell’Università di L’Aquila Prof. Di Orio, nel corso dell’assemblea regionale dell’Italia dei valori del 23 Gennaio ha affermato che non bisogna ringraziare il Governo per ciò che lo stesso ha posto in essere sul territorio in seguito al sisma del 6 aprile.
Si tratta di dichiarazioni sconcertanti, di cui stentiamo a comprendere il senso. La Giovane Italia non ravvisa un atteggiamento di sudditanza dal parte degli aquilani, né il rischio di quello che il nostro rettore ritiene essere un “atteggiamento da piaggeria che diventa atteggiamento da sudditi”. Al contrario, essendo questo un Paese libero e democratico, tutti hanno potuto valutare serenamente l’operato del Governo nei mesi trascorsi dalla tragedia del 6 aprile, e formarsi una propria libera opinione sulla gestione dell’emergenza.
E gli aquilani, per quanto ciò possa risultare inaccettabile per il nostro Rettore, hanno in grande maggioranza apprezzato ciò che le istituzioni hanno prodotto, riconoscendo nei risultati raggiunti il frutto di un impegno costante sul territorio, protrattosi giorno per giorno fin dalle primissime ore seguenti il terremoto.
Per questo la Giovane Italia stente a comprendere le dichiarazioni del Prof. Di Orio, il quale ritiene che gli italiani siano “intellettualmente commissariati”; ancora una volta, emergono le presunte superiorità morali e culturali degli uomini di sinistra, che credono, dall’alto del loro presunto sapere, di dover educare quel popolo che credono sia ignorante. Un atteggiamento questo che continua a far perdere al centrosinistra tanti consensi in tutte le consultazioni popolari, allontanandoli sempre di più dalla realtà, dai giovani e dalle masse, e finendo con il confinarli negli ultimi “feudi” in cui non trovano opposizione, tra i quali ci sono proprio le università.
Probabilmente le dichiarazioni del rettore sono inquadrabili nel contesto del suo tesseramento con l’Italia dei Valori, un partito che continua a fondare il suo effimero consenso politico su dichiarazioni tanto fuori luogo nei toni, quanto demagogiche e ripetitive nei contenuti.
Invitiamo perciò il Prof. Di Orio a cercare di dedicarsi a tempo pieno alla risoluzione delle molte problematiche che affliggono l’università aquilana e i molti studenti che anche quest’anno, per nostra fortuna, non hanno rinunciato ad essere presenti sul nostro territorio”.
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