M5S su bobifica del SIR
Chieti – “Sembra di essere in un clima di festa e di rinnovato ottimismo soprattutto alla luce della pioggia di euro che cadra’ sulla nostra citta’ e sulla restante provincia, grazie alla presentazione del ‘Masterplan’ varato dalla Regione a guida D’Alfonso, con circa 250 milioni di euro destinati agli interventi in provincia di Chieti. Tuttavia, per chi ha a cuore la salute pubblica e l’integrita’ dell’ambiente, questi sono giorni cupi: nemmeno un centesimo di euro e’ stato stanziato nel Masterplan, che pure ha quale finalita’ il rilancio del territorio anche tramite interventi ambientali, per la bonifica del Sir di Chieti Scalo”. Lo scrivono in una nota Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo del MoVimento 5 Stelle Chieti. “La bomba ecologica ben nota a chi ha amministrato Chieti dal 2008 in poi – affermano – e’ ancora pronta ad esplodere e rappresenta ancor oggi un rischio serio e concreto per la salute dei cittadini tuttavia, non sono ancora ben chiare le azioni da intraprendere e soprattutto su quali soggetti istituzionali dovranno gravare gli obblighi imposti dal Testo Unico sull’Ambiente e gli 8 milioni di euro necessari alla bonifica del sito contaminato. Per questo motivo, proprio oggi, il MoVimento 5 Stelle – fanno sapere i grillini – ha depositato presso gli Uffici del Comune di Chieti una corposa interrogazione a risposta scritta per avere piena contezza delle attivita’ poste in essere e di quelle da intraprendere per restituire alla collettivita’ una porzione di territorio oggi totalmente inutilizzabile. Auspichiamo che chi di dovere risponda nel termine previsto dal Regolamento comunale (30 giorni), soprattutto alla luce dell’importanza e delicatezza dell’argomento trattato, dimostrando di avere a cuore le sorti del territorio, la salubrita’ dell’ambiente e la salute pubblica e che non si verifichi quanto avvenuto con una precedente interrogazione protocollata nel mese di luglio 2015, relativa alla presenza di amianto sul territorio comunale, per la quale siamo ancora in attesa di ricevere l’obbligatoria risposta scritta”.
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