L’ateneo riviva, no a fughe e dispersioni
L’Aquila – L’università aquilana corre il rischio di svuotarsi, di impoverirsi e spegnersi, se avverranno spartizioni di iscritti di qua e di là , magari con inviti e “offerte” di vantaggi. Da domani, d’accordo con il Ministro Gelmini e Poste Italiane, l’università di Roma ‘La Sapienza’ lancia una raccolta di fondi per riavviare immediatamente l’ateneo aquilano. E’ lo stesso Rettore Luigi Frati a annunciare l’apertura di una sottoscrizione di fondi, con un apposito conto corrente, destinati all’ateneo aquilano ed ai suoi 27 mila e 500 studenti. L’iniziativa dà pienamente ragione al rettore aquilano prof. di Orio, secono il quale la città per ricominciare a vivere davvero, ha bisogno che l’ateneo funzioni. “L’universita’ aquilana deve ripartire immediatamente con tutte le sue attivita’ e gli studenti – aggiunge il rettore romano -tornare alle loro: a questo obiettivo mira la sottoscrizione di fondi e non alla ricostruzione”. Dato che alcuni locali, come quelli della facolta’ di ingegneria e di economia, non hanno subito gravi danni, si ripartira’ a fare lezioni, organizzare sessioni di laurea e dare esami, da questi. “Quel che trovo inaccettabile e’ ospitare gli studenti dell’universita’ aquilana altrove, in altri atenei” – dice Frati. “Sono nettamente contrario – conclude il Rettore de ‘La Sapienza’ – e gli appelli che vanno in questa direzione non li firmerò”. Non la corsa ad ‘accaparrarsi’ gli studenti, dunque, ma l’immediata ripresa dell’attivita’ didattica dell’ateneo aquilano.
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