Stato di salute degli italiani positivo: Bolzano e Trento la città migliori
L’Aquila – (a cura di Flavio Colacito). Quando si parla di salute personale, non si può prescindere dalla condizione che porta i vari soggetti ad avere una percezione di sè in tal senso, il tutto in riferimento alla qualità complessiva dei luoghi e degli ambienti di vita. Nel 2015, il 69,9% della popolazione ha dato un giudizio positivo in riferimento allo stato di salute personale (valore stabile rispetto a un anno prima), il quale risulta essere maggiormente elevato fra gli uomini (73,4%) rispetto alle donne (66,5%). Partendo dalla medesima eta’, gia’ dai 45 anni in su le donne appaiono svantaggiate: nella fascia di eta’ 45-54 anni il 72,5% degli uomini si considera in buona salute contro il 68,6 delle coetanee ma le differenze maggiori si hanno tra i 65 e i 74 anni (44,3% contro 36,6%) e i 75 anni e oltre (29,6% contro 21,6%). Tra le regioni italiane le situazioni migliori si rilevano a Bolzano (85,8%), Trento (78,8%) e Valle d’Aosta (72,4%), la peggiore in Calabria (60,8%) e Sardegna (64,7%). Prosegue il processo di deospedalizzazione che ha determinato una progressiva e significativa diminuzione dei ricoveri nel tempo: negli ultimi cinque anni le dimissioni ospedaliere hanno fatto registrare una riduzione media annua del 4,5% e una riduzione complessiva del 16,7% rispetto al 2009. Tra il 2012 e il 2013 la diminuzione dell’attivita’ ospedaliera per acuti e’ stata del 4,3%. Considerando i dati provvisori relativi al primo semestre 2014, diffusi dal Ministero della salute, la riduzione rispetto al primo semestre 2013 e’ pari al 9,2%. Quanto alle patologie croniche, il 38,3% dei residenti dichiara di essere affetto da almeno una fra le 15 considerate (valore stabile rispetto al 2014); le piu’ diffuse sono l’ipertensione (17,1%), l’artrosi/artrite (15,6%), le malattie allergiche (10,1%), l’osteoporosi (7,3%), la bronchite cronica e l’asma bronchiale (5,6%) e il diabete (5,4%). A eccezione delle malattie allergiche, tutte le altre malattie croniche riferite aumentano con l’eta’ e si differenziano per il genere, in linea di massima a svantaggio delle donne. Lo svantaggio femminile nelle eta’ piu’ anziane si rovescia solo per bronchite cronica e malattie del cuore, per queste patologie sono gli uomini ultrasettancinquenni ad essere piu’ colpiti: 19,4% contro 16,0% delle coetanee per la bronchite cronica, 18,2% contro 14,1% per le malattie del cuore. In Italia fatica a prendere piede l’abitudine al pasto veloce fuori casa. Anche nel 2015 il pranzo e’ il pasto principale e in oltre sette casi su dieci viene consumato fra le mura domestiche. La quota piu’ bassa si registra tra gli uomini di 35-44 anni (51,3%). Diffusa e stabile nel tempo e’ anche la consuetudine a fare una colazione adeguata al mattino: circa otto persone su dieci abbinano al caffe’ o al te’ alimenti nutrienti come latte, biscotti, pane. Questo comportamento salutare e’ piu’ diffuso fra le donne (84,2%) rispetto agli uomini (78,1%). Ciò induce a pensare che la tutela dell’ambiente e le politiche sociali più avanzate, oltre ai servizi, contribuiscono non poco a migliorare l’esistenza quotidiana delle gente, riducendo la spesa sanitaria e aumentando le aspettative di vita.
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