Inaugurato anno accademico D’Annunzio – “Più soldi alla ricerca”, ma ricercatori inutilizzati


Chieti – Il rettore prof. Cuccurullo, dopo la rituale relazione, ha inaugurato questa mattina l’anno accademico all’Università D’Annunzio, vicina ormai ai 30.000 iscritti. L’inno di Mameli eseguito dal centro musicologico dell’ateneo ha solennizzato la cerimonia, presenti le autorità regionali e locali.
CUCCURULLO – La cerimonia, la 43esima dalla sua fondazione, si e’ svolta presso il Campus di Chieti. Nel suo intervento Cuccurullo ha fatto un richiamo forte ai temi della ricerca. ”Non mortificare le aspirazioni dei tanti giovani capaci che, con grande impegno e notevoli sacrifici, si preparano a fare ricerca, conseguendo il dottorato nelle nostre universita’; non ferire le sacrosante aspettative di progressione veriticale di ricercatori e associati che ormai da tropo tempo stanno attendendo la loro occasione; non ritenere che una rivoluzione copernicana del sistema Universita’ possa essere realizzata – ha detto – con le magre risorse che il nostro Paese utilizza nella ricerca”. La cerimonia per l’apertura del nuovo anno Accademico e’ stata preceduta dall’inaugurazione di un monumento dedicato a Gabriele D’Annunzio, opera dell’artista Giulio Tamburrini e dello scultore Domenico Annichiarico. L’opera collocata di fronte alla sede del rettorato e’ alta 4,25 metri.

Il rettore ha sottolineato la necessità di disporre di maggiori risorse, da destinare soprattutto alla ricerca, che in Italia conta su 15 miliardi di euro, somma che colloca il nostro paese nelle parti basse delle classifiche mondiali. L’ateneo D’Annunzio, tuttavia, ha detto il prof. Cuccurullo, vive in equilibrio economico e si avvia all’anno accademico in serenità. Ospite d’onore dell’inaugurazione lo scrittore francese Guitton, sodale del prof. Cuccurullo e suo amico personale.
LA RICERCA – “Va sottolineato il fatto che, ai fini della gestione, produzione e sviluppo della ricerca, un fondamentale driver di spesa è rappresentato dai costi del personale, non solo in termini di giusta gratificazione economica dei singoli ma, soprattutto, in termini di numero complessivo degli addetti, in particolare dei ricercatori”. A ciò si aggiunge il costo delle tecnologie, ma i risultati sono comunque incoraggianti: “Uno dei principali elementi di successo della ricerca è rappresentato dalla sua dimensione internazionale”. E’ operativa una fittissima rete di collaborazioni internazionali, come dimostrano i 100 lavori scientifici più citati tra il 2000 2 il 2008. Collaborazioni che coinvolgono in particolare Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito, leader della ricerca biomedica a livello mondiale. Altro elemento vincente è l’interdisciplinarietà. L’immagine è quella di un fiume principale che si arricchisce sempre più per gli affluenti: “La ricerca di maggior successo è quella con più ricercatori, più link che collegano i vari gruppi”.

CRITICITA’ – Da qui le considerazioni sulle criticità: “Un Paese pienamente inserito nell’economia della conoscenza, che vuole continuare a farne parte e che produce ricerca di qualità, non può accettare di essere ingiustamente relegato in posizioni di retroguardia nella ricerca, rinunciando a difendere e a valorizzare la sua Università. Si impongono, a questo proposito –ha detto ancora Cuccurullo- alcune riflessioni fondamentali: 1) non mortificare le aspirazioni dei tanti giovani capaci che, con grande impegno e notevoli sacrifici, si preparano a fare ricerca, conseguendo il dottorato nelle nostre Università; 2) non ferire le sacrosante aspettative di progressione verticale di ricercatori ed associati di grande valore che, ormai da troppo tempo, stanno attendendo la loro occasione; 3) non ritenere che una rivoluzione copernicana del “sistema Università” possa essere realizzata con le magre risorse che il nostro Paese finalizza alla ricerca”. Con il pensiero rivolto al terremoto dell’Aquila, Cuccurullo ha così concluso: “Occorre, ora più che mai, rilanciare con vigore la funzione degli Atenei nella percezione pubblica, fare emergere il ruolo prezioso e insostituibile della formazione e della ricerca, nella costruzione del futuro dei giovani che è anche il futuro del Paese”.
PAGANO – Il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, ha partecipato stamane all’inaugurazione. Commentando il significato della manifestazione il Presidente Pagano ha evidenziato “il valore scientifico e culturale svolto sul territorio regionale dalle tre Università abruzzesi. Infatti – ha detto Pagano – l’Ateneo ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti-Pescara costituisce non solo una consolidata realtà culturale per via delle sue eccellenti peculiarità accademiche, ma anche un elemento fondamentale per lo sviluppo economico del territorio, per il coinvolgimento ed il coordinamento di tutte le realtà sociali e produttive esistenti ed operanti nella regione”.
(Ndr) – Sul tema della ricerca a nostro avviso occorre qualche osservazione dopo le parole del rettore Cuccurullo. Ci chiediamo, infatti, e gli chiediamo in qualità di esperto e attento reggitore dell’ottima università abruzzese, che senso ha spendere dei soldi per produrre ricercatori (nel senso di dottori di ricerca), per poi mandarli a casa e lasciarli inutilizzati. E che senso abbia, per di più, utilizzare dei laureati per gli incarichi di docenti, senza che costoro, in qualche caso, siano in possesso del titolo di dottori di ricerca. Accade negli atenei abruzzesi? (Nella foto il prof. Franco Cuccurullo)


23 Gennaio 2010

Categoria : Cultura
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