COSPA: l’emergenza cinghiali continua
Ofena – Riceviamo da Dino Rossi – COSPA Abruzzo: “Dopo venticinque anni lo scrivente ha rinnovato il permesso per andare a caccia, dovuto all’emergenza cinghiali e per capire meglio il mondo dei cacciatori moderni.
Il risultato non è stato dei migliori: in una giornata di caccia nella piana di Navelli, sono stati mossi dai cani circa 100 cinghiali, ma solo tre sono stati abbattuti.
Le cause sono parecchie:
1. dovuto alla rivalità tra le squadre dei cacciatori che, invece di trovare accordi per una migliore soluzione anche in funzione di sicurezza, si mettono a litigare per il fazzoletto di terra assegnatogli dall’ambito territoriale di caccia, nel contempo i cinghiali trovano la via di fuga.
2. Molti cacciatori non fanno centro, dovuto allo scarso allenamento essendo abituati a sparare con il calibro 12 a rosata e non a palla unica, le padelle fanno concorrenza alle migliori fabbriche cinesi.
3. I cani utilizzati per la battutala cinghiale sono veramente la causa della salvezza dei cinghiali in Abruzzo. La gente si chiede come mai? È presto detto: i cani utilizzati per la battuta al cinghiali, una volta si utilizzavano per la caccia alla lepre o alla volpe, che dopo ore di inseguimento la preda tornava sul posto di partenza, mentre per il cinghiale la cosa cambia, una volta che l’animale riesce a fare fesso “la posta” , percorre infiniti km fino a rientrare nelle zone protette. Pensate che ritrovare i cani, i cacciatori si servono dei radiocollari.
4. Il divieto di prelievo del cinghiale nelle aree protette diventa la roccaforte dei cinghiali in Abruzzo e solo nella nostra regione, per l’imposizione di alcuni amministratori e dirigenti che bivaccano da anni nei meandri delle sedi amministrative dei parchi, proprio come fanno i cinghiali nell’interno delle aree protette. Mentre negli altri parchi della nostra nazione viene consentito il prelievo del cinghiale 8 mesi l’anno con l’ausilio di un cane da traccia adatto alla girata selezionando l’animale da abbattere.
Un cane veramente eccezionale, non crea assolutamente disturbo come i cani adoperati degli attuali cacciatori, abbaia solamente alla vista dell’animale e lo insegue per un paio di km al massimo.
Lo scrivente ne ha acquistato uno e utilizzato per una battuta di caccia a Carpineto della Nora , i risultati sono stati sorprendenti. Nel giro di poche ore sono finiti a terra nove cinghiali come dimostra la foto allegata. Bisogna dire che anche i cacciatori che hanno partecipato alla battuta sono ottimi tiratori.
Domani 2 gennaio 2016 si chiude la caccia al cinghiale, di animali abbattuti ne sono pochi, ma in compenso sono stati ributtati dentro le aree protette e tra poco torneranno a fare i danni sui campi coltivati a agli automobilisti. Per tanto si chiede all’ass. regionale Dino Pepe misure urgenti da attuare prima che questi cinghiali ricominciano a fare incursioni sui nostri campi.
Ofena,01/01/16
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