Diatribe sullo stadio che non c’è
Dal nuovo stadio – prima rugbistico, poi calcistico – si comincia a parlare negli anni Ottanta. Una trentina di anni fa, e lo stadio ancora non si vede. Una robusta incompiuta tra le tante aquilane che può ormai ambire ad un primato. O aslmeno si avvicina a conquistarlo. Una grande n ave cargo non conterrebbe tutte le scartoffie, ma soprattutto le chiacchiere e gli annunci dei politici. Ma lo stadio ancora non c’è e tanto per abbondare, rispunta perfino chi lo trova disdicevole perché troppo prossimo al cimitero. Palle e scheletri non vanno d’accordo. Altri trerent’anni basteranno per uscire dalla diatriba?
L’Aquila è, sempre di più, una città surreale, lunare, cvapace di tessere miglia di tele polemiche, chiacchiere a iosa, disquisizioni sul nulla, parole, parole, parole. E nulla sotto. Di nulla in nulla, si va, e nessuno sa dove.
Tifosi, tenetevi stretto il Fattori, E’ un consiglio da non tifosi, quindi disinteressato. Guardate le palle girare dove le avete sempre viste, finchè non si romperanno.
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