Celestino e Giovanni Paolo II dimenticati
PORTE SANTE A VOLONTA’, QUELLA VERA A COLLEMAGGIO RIMANE CHIUSA –
L’Aquila – (G.C.) – Il perdono giubilare viene da lontano (antica religione ebraica), è nel pensiero e nell’azione di San Francesco, ma è papa Celestino a produrre una bolla di perdonanza ed è la sua chiesa – Co9llemaggio – ad avere una porta santa da varcare pentiti per lucrare l’indulgenza. Dal perdono celestini ano a L’Aquila deriva e ghli storici sono d’accordo il giubileo: il primo, istituito nel 1300 dal successore dsi Celestino, Bonifacio VIII.
Sono fatti indubitabili e accettati. Ma il Giubileo di Francesco è cominciato, con la sua clonazione di porte sante sul territorio, e a L’Aquila non accade nulla. Una porta santa è a San Berrmardino, perché quella vera di Collemaggio non può essere utilizzata.
In Abruzzo resteranno aperte a chi chiede perdono cristiano una ventina di porte sante. La sola che ha valore storico secolare, Collemaggio, non c’è ma neppure esiste un’iniziativa, un richiamo, un accenno a questa verità storica.
A L’Aquila c’à , ma forse a qualcuno dà persino imbarazzo, il santuario Giovanni Paolo II al Vasato, sul Gran Sasso, che non avrà porta santa. Eppure, L’Aquila è la città della pace e del perdono celestini ano, ed è città visitata più volte da diversi papi, uno dei quali, Giovanni Paolo II, vi arrivò tante e tante volte, ufficialmente e privatamente scegliendo la cornice dei suoi monti per meditare e godere della natura amatissima.
Queste riflessioni, basate su fatti ed evidenze, portano alla conclusione che l’occasione del Giubileo non è stata percepita non diciamo per sfruttarla, ma neppure per farne uno spunto culturale utile a iniziative prima di tutto religiose, ma anche culturali. La chiesa sa cogliere ogni aspetto degli eventi, anche quelli pragmatici. L’Aquila, come sa fare meglio di ogni altra cosa, non ha ritenuto di interrompere la sua assenza da tutto, la sua lontananza dalla realtà Semplicemente, L’Aquila non c’è. Celestino V e Giovanni Paolo II sono nomi, parole con l’iniziale maiuscola. Niente altro.
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