Perdono e misericordia, e Celestino?


SI APRE IL GIUBILEO, NEPPURE UN ACCOSTAMENTO ALLA PERDONANZA –

L’Aquila – (G.C.) – Si apre il Giubileo straordinario della misericordia, il 30° Anno Santo indetto dalla Chiesa cattolica, a partire da quello proclamato nel 1300 da papa Bonifacio VIII, in qualche modo ‘erede’ della ‘Perdonanza’ istituita dal papa molisano Celestino V nel 1294 con la bolla che prevedeva l’indulgenza plenaria per chi, pentito dei propri peccati e confessato, si fosse recato tra il 28 e il 29 agosto alla basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Inizialmente, il Giubileo avrebbe dovuto avere una cadenza secolare. Ma papa Clemente VI nel 1350 decide di dimezzare l’intervallo tra i giubilei riducendolo da 100 a 50 anni, poi ridotti a 33 (gli anni terreni di Cristo) da papa Urbano VI e a 25 anni da papa Niccolo V.
Papa Francesco ha voluto dedicare il suo Giubileo alla misericordia, Celestino ne volle fare una occasione di perdono per i pentiti, Indugenza e perdono sono idee risalenti ambedue a San Francesco di Assisi, diversi decenni prima.
Misericordia e perdono sono, comunque, spunti e obiettivi analoghi e sarebbe stato giusto, oltre che facile, quanto meno esaltare la figura di Celestino in occasione del Giubileo del 2015, Avrebbe dovuto farlo la chiesa aquilana, di concerto con la cultura aquilana, città della Perdonanza
Non è stato fatto. Una occasione perduta, una negazione storica e culturale che dimostra quanto sia ancora lunga la strada da percorrere.


06 Dicembre 2015

Categoria : Attualità
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